Santa Lucia Vergine e Martire, Cadolino

“Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Con queste parole, sabato 24 maggio, il vescovo Marcello Semeraro è stato accolto dalla comunità della Parrocchia Santa Lucia Vergine e Martire a Nettuno, in località Cadolino.

La visita a una persona malata
Il parroco don Massimo Silla, insieme al diacono Osvaldo e sua moglie Laura, hanno accompagnato il vescovo a far visita a una sposa e mamma della Parrocchia che, insieme con la sua famiglia, sta affrontando, con tenacia e speranza, la lotta contro la malattia. Incontro cordiale e fraterno, in cui il vescovo Marcello si è intrattenuto affettuosamente con la famiglia, incoraggiando i presenti ad essere forti di fronte alle difficoltà della vita, confidando sempre nell’aiuto del Signore.
L’incontro con i Consigli parrocchiali
Monsignor Semeraro ha poi incontrato, insieme ai convisitatori monsignor Gualtiero Isacchi e don Jourdan Pinheiro, il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio parrocchiale per gli affari economici. Dopo la preghiera iniziale, il saluto affettuoso del parroco ha evidenziato la “particolarità” di questa comunità: non avere un sacerdote stabile residente. Questo, tuttavia, invece di essere motivo di scoraggiamento, è stato lo stimolo per diventare una comunità vivace e creativa, dove i laici, in comunione con il parroco, hanno concretizzato la loro ministerialità, assumendo progressivamente su di loro tutte le responsabilità pastorali. Il vescovo, nel suo intervento, riprendendo quanto detto dal parroco, ha riconosciuto come l’assenza di un sacerdote stabile non abbia scoraggiato la comunità, ma è stata l’occasione per coltivare legami fraterni forti, capaci di superare gli attriti. Il vescovo Marcello ha concluso incoraggiando i fedeli della comunità a essere sempre più al servizio, capaci di lavare i piedi gli uni degli altri, senza cadere nella tentazione di sentirsi arrivati. I convisitatori hanno avuto parole di gratitudine e soddisfazione nel vedere la sforzo fatto dalla comunità di crescere nella corresponsabilità e nella comunione, superando attriti e difficoltà e prendendosi cura delle nuove generazioni attraverso l’Oratorio.
Prospettive pastorali della comunità parrocchiale
Alcuni membri dei Consigli pastorali, esponendo la sintesi del lavoro svolto, hanno evidenziato come la visita pastorale sia stata vissuta come esame di coscienza comunitario e come kairos, cioè come tempo propizio per aumentare la fedeltà al Vangelo e alle persone. Ciò ha permesso alla comunità di prendere coscienza dei punti di forza e di debolezza dell’azione pastorale attuale. Sono state esposte anche le questioni problematiche presenti in Parrocchia, prime fra le quali la scarsa sicurezza dei locali dell’oratorio e la mancanza di una saletta parrocchiale che, accogliendo ragazzi, giovani e adulti, permetta di rafforzare i legami comunitari.
La Celebrazione eucaristica
Terminato l’incontro con i Consigli parrocchiali, la visita è continuata con la Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Marcello. L’intera comunità parrocchiale ha accolto il suo Pastore nella semplicità e nella festosità proprie di questa Parrocchia. I ragazzi dell’oratorio, seduti ai piedi dell’altare, la comunità Masci Nettuno 1, le famiglie dei ragazzi degli itinerari di Iniziazione cristiana e i fedeli tutti della Parrocchia hanno vissuto con intensità la Messa. Monsignor Semeraro, nell’omelia, ha invitato l’assemblea a vivere la celebrazione domenicale come appuntamento fondamentale affinché tutta la Parrocchia cresca sempre più come comunità eucaristica, dove il Risorto vive e opera nella comunione con lo Santo Spirito.
L’agape fraterna
Terminata la Celebrazione eucaristica, la comunità ha condiviso un momento di convivialità, in cui le persone hanno potuto scambiare qualche battuta con il vescovo. Volendo sintetizzare la Visita pastorale nella Parrocchia Santa Lucia con una parola, quella più adeguata sarebbe: gioia. Infatti, da una parte c’è stata la gioia del Pastore e dei convisitatori nell’osservare la vivacità presente nella comunità parrocchiale, dall’altra la gioia della comunità parrocchiale di aver condiviso con il suo vescovo un pomeriggio che rimarrà a lungo impresso nel cuore di tutti.

(Tratto da Millestrade, anno 7 n. 62)