San Michele Arcangelo, Pomezia

«Ho incontrato una comunità bella e molto ricca, che ha la volontà di migliorare e consolidare le cose belle che ha realizzato sopratutto in campo liturgico. La liturgia è il punto in cui la Chiesa si incontra e da cui riparte. L’augurio che io faccio è che questa comunità riconosca sempre nella celebrazione della domenica il momento in cui si esprime con la sua vitalità e il luogo dove ogni giorno ripartire per il suo impegno missionario». Con queste parole, il vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro ha salutato la comunità dei fedeli di San Michele Arcangelo, incontrata nel corso della sua Visita pastorale alle parrocchie del Vicariato di Ardea-Pomezia, dal 7 al 10 marzo.

La visita agli anziani della comunità
Quattro giorni di incontri con le varie realtà parrocchiali, che hanno avuto inizio con la visita agli anziani della casa di riposo Parco degli Ulivi. A monsignor Semeraro è stata riservata un’accoglienza calorosa, con la preghiera del Salve Regina recitata in latino. Dal canto suo, il vescovo ha subito creato un’atmosfera familiare, mettendo a proprio agio i fedeli e raccontando le proprie esperienze di comunità. Gli ospiti della casa di riposo hanno ascoltato con partecipazione le parole di Semeraro, lasciandosi incuriosire e coinvolgere. Il canto Santa Maria del Cammino ha segnato la fine dell’incontro.
Rafforzare la comunione tra le varie realtà parrocchiali
Il giorno successivo, venerdì 8 marzo, è stata la volta dell’incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio per gli affari economici, iniziato alle 19 con la lettura di quanto emerso dai questionari pastorali, al fine di mettere in luce eventuali criticità. Le risposte di questo documento sono state analizzate da monsignor Semeraro e dai convisitatori , don Gualtiero Isacchi, padre Giuseppe Zane e don Carlino Panzeri. L’intero gruppo ha mostrato un grande interesse per gli argomenti trattati. Il vescovo ha rassicurato i presenti e ha tenuto a precisare che la strada da percorrere è quella di creare delle sinergie tra le varie realtà parrocchiali, per superare più facilmente le difficoltà emerse. È stata ricordata l’importanza della Celebrazione eucaristica domenicale, anche come opportunità per ammirare il cammino della comunità e gli sforzi profusi per rendere la messa un momento bello e partecipato. Nel pieno rispetto di questo spirito, l’incontro si è concluso con un momento di convivialità.
L’incontro con i bambini e i loro genitori
Sabato 9 marzo, i protagonisti della Visita pastorale sono stati i bambini della Parrocchia e i loro genitori. L’incontro ha rappresentato uno spunto di riflessione per i piccoli e non solo. Monsignor Semeraro ha infatti “raccontato” i sacramenti con una semplicità e una praticità che solo un uomo illuminato può possedere, mantenendo alta l’attenzione e stimolando la curiosità dei bambini. Il cammino di fede da compiere all’interno della Chiesa è apparso in tutta la sua genuinità, sembrando alla portata di tutti e, soprattutto, come la strada più sana da percorrere. Ai discorsi teologici sono stati sostituiti i fatti e la quotidianità di ogni fedele. Proprio questo, probabilmente, ha decretato il successo dell’incontro e ha fatto arrivare le parole del vescovo a tutti i presenti. La Visita pastorale si è conclusa con la santa Messa di domenica 10 marzo. La piccola chiesa di San Michele era gremita di fedeli: una vera festa che ha visto partecipe l’intera comunità, oltre che un momento di comunione e preghiera che ha permesso ai fedeli di pregustare la gioia pasquale. È stata una domenica di Quaresima ricca di pensieri e riflessioni, accompagnata dalla parabola del figliol prodigo. L’omelia del vescovo ha posto in risalto la parte più toccante della parabola, ovvero l’abbraccio e il bacio che il padre dedica al figlio pentito. «Essendo parroco di questa comunità da solo due anni – ha detto il parroco di San Michele, padre Matteo, commentando l’esperienza della visita del vescovo e ringraziando in primis i suoi collaboratori – per me è stata la prima visita pastorale. È stata una prova impegnativa, ma con l’aiuto di tutti gli operatori pastorali siamo riusciti a organizzare al meglio questi giorni».

(Tratto da Millestrade anno 6 n. 50)