Omelia nella memoria di San Sebastiano Martire, 20 gennaio 2009

20-01-2009

La Chiesa celebra oggi la memoria di San Sebastiano e proprio questo martire dei primi secoli di vita cristiana i membri della Polizia Municipale dei Comuni d'Italia hanno scelto quale loro speciale patrono. Anche per questa ragione noi ci ritroviamo così numerosi nella nostra Cattedrale di Albano, per invocare sugli uomini e le donne delle nostre Città impegnati nel Corpo dei Vigili Urbani, mediante l'intercessione si san Sebastiano, l'aiuto paterno di Dio e la sua protezione per loro e le loro famiglie. Ricordiamo al tempo stesso quanti sono defunti, specialmente quelli che hanno subito una tragica fine nel compimento del loro dovere e per tutti domandiamo il riposo e la pace eterni.

A tutti i presenti, poi: al Sig. Sindaco della Città di Albano che quest'anno vi ospita, agli altri Sindaci e Autorità comunali, ai Comandanti e ai componenti il Corpo dei Vigili Urbani dei quaranta Comuni dei Castelli Romani e dei Monti Prenestini e Lepini, alle altre Autorità civili e militari qui convenute vada il saluto cordiale e riconoscente del Vescovo.

Riflettiamo ora per qualche momento sulla Parola del Signore appena ascoltata. Dalla prima lettura, ripresa dalla Lettera agli Ebrei (6,10-20), noi possiamo trarre alcune certezze. La prima è che Dio non dimentica il nostro impegno e anche la fatica con cui l'abbiamo condotto a termine; Dio lo ricorda, se tutto abbiamo fatto obbedendo ai suoi comandamenti, operando con animo retto e con volontà buona, per rendere un servizio agli altri. Un secondo tema presente nel brano della Lettera agli Ebrei riguarda la speranza, che, insieme con la fede e la carità, è virtù fondamentale nella vita di un cristiano. È stata descritta, come abbiamo ascoltato, anche con la figura dell'ancora.

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