Omelia nella solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria, ordinazione al sacro ordine del Diaconato di Rudi Piccolo, 8 dicembre 2010

08-12-2010

1. Un testo liturgico di questo giorno, canta Maria come «mistica aurora della redenzione» (cfr. Invocazione I ad laudes). È lei che venendo nel mondo precede il sorgere del «sole di giustizia», il Cristo Salvatore; è lei l'«aurora chiarissima, che col suo magnifico splendore ha indebolito la luce dei Padri», diceva un autore del XII secolo. I raggi che preparavano la venuta del Signore Gesù ' dall'innocenza di Abele alla fede di Abramo, dalla continenza di Giuseppe alla mansuetudine di Mosé, dall'umiltà di Davide allo zelo di Elia e all'esimia santità di Giovanni Battista tutto fu offuscato da quest'aurora del sole divino (cfr Riccardo di San Vittore, Sermo XXXIV: PL 177, 980).

Chi di noi almeno una volta non ha cantato quell'inno alla Vergine (scaturito dal cuore innamorato di don Luigino Guida, un sacerdote napoletano [1883-1951]) che inizia con questi versi: «Dell'aurora tu sorgi più bella...»? L'aurora, in Oriente è molto più suggestiva rispetto a noi, che siamo in Occidente e, per questo, ammiriamo piuttosto i tramonti! Nella Bibbia è descritta come un'invasione di luce, che si spande sui monti. Un medesimo senso di ammirazione forse spinse gli antichi abitanti di questa nostra terra a chiamarla albana, cioè rischiarata dalla bianca luce sole che spunta dalla cima di un monte.

Quando, dunque, il Signore verrà a visitare il suo popolo la sua luce «sorgerà come l'aurora» (Is 58,8). Maria entra nella storia partecipe di questo bagliore, concepita ' come scrive un poeta romano contemporaneo - «Per illuminare l'universo, le stelle/ Irradianti luce e amore divino,/ sulla terra umile e sola per accogliere/ nel suo grembo il Dio fattosi uomo» (E. Fiore [1935-2002], La Rosa del creato). Entra nella storia per essere «degna dimora» del Figlio di Dio e perciò Iddio l'ha preservata da ogni macchia di peccato.

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