Maria Madre della Chiesa, Aprilia

«La fede si rinforza donandola: quanto più la testimoniamo e l’annunciamo, tanto più si rinvigorisce in noi». Con queste parole di incoraggiamento, il vescovo Marcello ha concluso la Visita pastorale alla parrocchia Maria Madre della Chiesa in Aprilia, che si è svolta dal 3 al 5 febbraio scorsi.
La visita è iniziata, la sera del venerdì 3 febbraio, con l’incontro del vescovo ed i convisitatori, con i rappresentanti del Consiglio pastorale e del Consiglio per gli affari economici. Dalla relazione dei questionari, il vescovo ha rilevato anche alcuni punti deboli della pastorale e la necessità di dare alla Parrocchia un volto sempre più missionario, che emerga da parrocchie sempre più in relazione tra loro.
Testimoni nella fede
La mattina di sabato 4 febbraio, Aprilia è stata risparmiata dalla nevicata caduta anche ad Albano. E così, alle 10 il vescovo ha visitato il nuovo centro per ragazzi disabili Raggio di Sole, dell’associazione Agpha. Con i loro genitori, i ragazzi disabili hanno salutato e accolto monsignor Semeraro con molto calore e grande gioia e, dopo un’accoglienza festosa con una serie di canti, hanno rivolto al vescovo delle domande spontanee: «Da 9 anni – ha domandato, ad esempio, una ragazza – ogni giorno prendo diverse pasticche per la malattia e non ce la faccio più, mi sono stufata, perché non mi fai un miracolo?». Il vescovo ha risposto a tutti con molta semplicità, incoraggiando tutti nella consapevolezza che il contatto con la sofferenza e la debolezza è in grado di far scaturire le nostre migliori energie.
In seguito il vescovo ha visitato la Clinica privata Città di Aprilia, dove ha incontrato i degenti nei reparti ed il personale medico e sanitario. Nel pomeriggio ha visitato degli ammalati nella loro casa, portando una parola di conforto e la santa comunione.
L’educazione alla fede
Nella serata di sabato, si è svolto l’incontro in Parrocchia tra monsignor Semeraro e il gruppo dei giovani del post-Cresima, accompagnati dai genitori e dalle famiglie dei padrini. Il post-Cresima, che il vescovo ha indicato come un tempo di “pre-scelta di vita” è costituito da diversi piccoli gruppi di ragazzi (al massimo 8 ragazzi per ogni gruppo), ed ogni gruppetto è condotto da una coppia di padrini che coopera con i genitori all’azione educativa. In questo incontro i ragazzi con i padrini e i genitori hanno potuto raccontare le loro esperienze e monsignor Semeraro ha concluso l’incontro ricordando il documento Educare alla vita buona del vangelo: «Il primo soggetto educativo – ha sottolineato – è la famiglia che, a sua volta, ha sempre bisogno di essere coadiuvata da alleanze educative come quella della Chiesa, della scuola e anche, come in questo caso, di una famiglia elettiva ». L’ultimo incontro della giornata è stato con le comunità neocatecumenali, una realtà presente in Aprilia solo in questa Parrocchia da ormai 25 anni. Le 8 comunità hanno presentato al vescovo i diversi gradi e tappe in cui rivivono il proprio Battesimo, attraverso le esperienze di fede di alcuni fratelli. È stato un incontro molto intenso e le due ore sono passate senza che nessuno se ne accorgesse.
La condivisione della fede
La Visita pastorale del vescovo è come se avesse catapultato la comunità in anticipo nell’Anno della Fede, voluto dal Santo Padre nel 50° dell’inizio del concilio Vaticano II e nell’anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica, che è una traduzione del Concilio stesso. Nella Messa di chiusura, tra gli impegni che il vescovo ha affidato alla Parrocchia, ce n’è uno in particolare (che forse più gli sta a cuore): è la cura dell’Iniziazione cristiana fino a comprendere la trasmissione della fede ai disabili. Pieni di gratitudine, confortati nella fede e incoraggiati alla missione, i fedeli hanno ringraziato il vescovo per la Visita pastorale, che è stata un passaggio del Signore in mezzo a noi.

(Tratto da Millestrade, anno 5 n. 39)