Santissima Trinità, Genzano di Roma

«Cerchiamo il Maestro buono che è affidabile e attento e seguiamolo…». Con queste parole il vescovo Marcello Semeraro ha concluso il 14 ottobre la visita nella parrocchia della Ss. Trinità in Genzano. La comunità si è a lungo impegnata nel prepararla. La preghiera ha accompagnato le riflessioni emerse dai testi del Magistero: la lettera del vescovo sulla Visita, il documento sul volto missionario della parrocchia, le suggestioni del Convegno di Verona e i relativi orientamenti pastorali sull’educazione. Ulteriori iniziative sono state intraprese: la redazione del questionario predisposto dagli uffici di curia, i cinque speciali del giornalino parrocchiale e il coinvolgimento prezioso di tantissime persone. Dall’allestimento dei fiori alle pulizie fino alla preghiera degli ammalati: tutti si sono attivati.
La parrocchia e l’attenzione al territorio
La visita ha seguito il percorso classico: l’incontro con gli organismi del Consiglio parrocchiale e di quello degli Affari economici, il confronto con l’équipe dei catechisti e gli animatori dell’oratorio. Ed è proprio in tale ordinarietà che il Signore ha voluto parlare e mostrarsi.
Ne è un segno la profonda nostalgia che rimane tra noi: la gioia di stare attorno all’altare sentendosi Chiesa, la maggiore disponibilità ad ascoltare, il coraggio della franchezza per misurarsi con i propri limiti e responsabilità. Suggestioni emerse non solo negli incontri intra moenia, ma echeggianti anche nella residenza municipale dove il Consiglio comunale riunito in seduta straordinaria ha accolto il vescovo all’inizio della Visita. I gruppi consiliari hanno instaurato un dialogo fatto di una serie di domande, mostrando la realtà di una Genzano che vede lo sforzo delle realtà cittadine per promuovere l’uomo e le sue esigenze. E qui si pone la domanda echeggiante ancora tra noi: cosa ha visto il vescovo a Genzano? Ha incontrato una città dinamica che con semplicità e operosità tende a un vivere sereno e giusto. La comunità laica si impegna nel bene comune nonostante le difficoltà della crisi capillare. L’associazionismo laico è attivo nell’animare la cultura, le associazioni sportive accolgono molti ragazzi e i centri anziani sono ancora frequentati. La piazza è sempre il luogo di incontro dove si sentono anche accenti ed echi di lingue nuove (su 24.000 abitanti più di 1850 sono stranieri) e dove si fanno i bilanci del quotidiano lavoro: molti i contadini, dediti alle classiche colture della zona, ma tanti anche – ed è ovvio – coloro che lavorano fuori città. Tutto mostra che la nostra cittadina è sì ancora l’antico paese tranquillo dei Castelli ma al contempo è anche ormai proiettato sulla Capitale.
Le risorse e le sfide della comunità parrocchiale
La comunità cristiana vive a diversi livelli la stessa varietà di situazioni. Siamo un piccolo gregge, e la Visita ce lo ha fatto sperimentare ancora. Siamo attivi nelle quotidianità parrocchiale: l’oratorio e l’iniziazione cristiana, la preparazione ai sacramenti e l’attenzione alla liturgia, l’esercizio esigente e arduo della carità. Tuttavia, abbiamo anche dei limiti: la fatica di ascoltare e raggiungere tutti senza cadere nell’affanno che fa trascurare il rapporto con Dio. Sopravviene spesso lo scoraggiamento davanti alla serietà del cristianesimo: è la tentazione del solo ricevere senza dare, del facile e comodo riparo nella fede individualistica che non si apre al “noi” e che spesso non intende generare e camminare insieme. Ancora, la Visita ha segnato un momento di grazia. La compilazione del questionario ci ha aiutato a conoscere meglio la nostra realtà e a vedere quanto merita attenzione. Le risposte sono tuttora oggetto di riflessione e rielaborazione e ben presto saranno riconsegnate a tutti con una apposita pubblicazione. L’obiettivo di fondo è il coinvolgimento delle famiglie e dei giovani per l’Oratorio: luogo della passione educativa, dell’incontro, del gioco, della condivisione contro la dispersione e la frammentarietà. Una piccola opera che mostra però la missione della chiesa: prolungare nel mondo la memoria di Gesù, invitando tutti a partecipare di essa. Ci rendiamo conto che la visita comincia oggi.

(Tratto da Millestrade, anno 5  n. 45)