Preceduta dall’incontro di lunedì 7 maggio presso la Parrocchia Gesù Divino Operaio – in cui il vescovo aveva incontrato i Consigli pastorali della vicaria, per tracciare una linea programmatica degli incontri – giovedì 10 maggio è iniziata la Visita pastorale nella Vicaria di Ciampino presso la Parrocchia Sacro Cuore.
L’incontro con il Cpp
Nella sala Don Cesare Misani, il parroco don Carlo Passamonti ha porto il saluto di benvenuto a monsignor Semeraro e ha poi lasciato la parola al diacono che ha illustrato assieme al Consiglio pastorale la situazione parrocchiale, inserendola nell’ambito più ampio di Ciampino città. C’è voluto un lavoro lungo un anno per la composizione del consiglio, prima di iniziare a lavorare con la quasi totalità delle realtà parrocchiali. Nell’incontro del 10 maggio, il vescovo e i rappresentanti del consiglio hanno affrontato nei dettagli il corposo questionario, compilato dal Consiglio pastorale provvisorio. Un test che non intendeva certo avere un voto, un plauso o una contestazione, ma che doveva rappresentare oggetto di chiarimenti e di suggerimenti. Don Jourdan e don Gualtiero, presenti all’incontro hanno dissertato su specifici argomenti di loro competenza, tra cui la catechesi e l’oratorio. Ha poi preso la parola il vescovo, che aveva ascoltato con attenzione tutti gli interventi, soffermandosi sui motivi della Visita pastorale: tra tutti, sostenere e incoraggiare la Parrocchia nella sua missione rispetto ai tempi perché il parroco, da solo, non può essere parrocchia, ma ha bisogno di collaboratori che lo aiutino a dialogare con il mondo esterno. Tutti si debbono sentire impegnati nell’evangelizzazione di una società che è cambiata radicalmente negli anni. Un giovane capirà meglio degli adulti i problemi dei giovani. Una coppia di coniugi capirà meglio i problemi della coppia e così via. Giustamente, secondo la narrazione del Vangelo, tutte le membra del corpo devono agire in sintonia con la testa per un cammino proficuo.
Il vescovo incontra le diverse realtà parrocchiali
Come primo appuntamento del secondo giorno di visita, venerdì 11 maggio, il vescovo si è confrontato con i catechisti: è stato un incontro davvero proficuo per la presenza di giovani, adulti, sposati, donne, uomini, religiosi. Tutti impegnati a preparare un nutritissimo gruppo di ragazzi ai sacramenti, ma anche aperti a una catechesi generale. Poi il parroco don Carlo ha presentato le altre realtà a cominciare dai vari gruppi di preghiera: Gesù Risorto, Rinnovamento nello Spirito, Padre Pio. A seguire si sono presentati: la Caritas, l’Azione cattolica, l’Oratorio, la Corale, i responsabili della Famiglia, il Comitato feste, gli Scout, il Consiglio affari economici. Hanno tutti raccontato la loro attività in Parrocchia, i loro progetti e le difficoltà che incontrano. Il vescovo ha ricordato ai vari gruppi di non essere isolati nel loro apostolato, ma di fare comunione per lavorare insieme: è necessario uscire dal guscio, essere testimoni.
L’oratorio e la pastorale familiare
L’oratorio deve essere un punto di partenza e, in simbiosi con la famiglia, deve cercare un dialogo, comunicare, catechizzare, condurre le persone alla liturgia per approfondire la fede. Altri consigli: la Caritas non deve limitarsi a fornire cibo e abiti, ma fare vera accoglienza; la Corale non deve essere uno spettacolo canoro, ma far parte della liturgia; il Comitato feste deve agire nel rispetto delle leggi e dei regolamenti. Per ultimo un invito particolare è rivolto al Consiglio affari economici per una sana gestione economica che, visto il periodo di crisi, diventa materia essenziale. La Visita pastorale è terminata domenica 13 con una solenne e partecipata celebrazione eucaristica e con l’abbraccio del vescovo in oratorio ai genitori e ai ragazzi che frequentano il catechismo. In conclusione, è stato un evento che ha portato con sé momenti di grazia, di gioia, di impegno, di risveglio: quando monsignor Semeraro tornerà a visitare la comunità, speriamo trovi il seme germogliato.
(Tratto da Millestrade, anno 5 n. 42)