San Giovanni Battista, Ciampino

Il 17 maggio, nel corso della sua Visita pastorale nella vicaria di Ciampino, monsignor Marcello Semeraro è stato accolto dal parroco don Edoardo Limiti nella gioiosa comunità della parrocchia di San Giovanni Battista.
La Parrocchia e l’attenzione al territorio
Punto di partenza della visita è stato un luogo particolare: Il Chicco di via Ancona, dove il vescovo ha salutato un gruppo affettuoso di ragazzi diversamente abili. Fra le diverse realtà della parrocchia si è scelto di presentare al Vescovo la parte “culturale”, composta dall’Unitre, l’Università della terza età, che conta più di 500 corsisti, la Corale Note d’Amicizia, che da tanti anni svolge attività concertistica (e che per l’occasione ha eseguito dei brani dal proprio repertorio, l’ultimo dei quali composto da Nino Rota che il vescovo ha ricordato nel suo messaggio ai coristi). Per tutti il vescovo Marcello ha avuto parole di incoraggiamento. L’incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale e con il Consiglio pastorale per gli affari economici ha messo in luce il ruolo di continuità e di raccordo che deve esistere con gli organismi diocesani e ha sortito un’importante verifica che porterà certamente dei risultati per il cammino futuro. Monsignor Semeraro ha tracciato le linee fondamentali per la buona riuscita del lavoro, suddiviso tra le commissioni interne, sottolineando la sintonia “alfabetica” che deve innervarsi tra la Diocesi e le Parrocchie, e la metodologia di lavoro del consiglio pastorale parrocchiale.
Venerdì 18 maggio il vescovo si è intrattenuto con i catechisti e i volontari del Centro d’ascolto (di nuova istituzione) e ha offerto il suo contributo illuminante alle varie problematiche presentate. In particolare, per il Centro di Ascolto, che ha carattere cittadino, è stata sottolineata con urgenza la necessità di un maggior lavoro di sinergia tra le parrocchie della Vicaria, per poter offrire un servizio ancora più corrispondente alle crescenti esigenze del territorio.
L’attenzione verso gli anziani e i malati
Subito dopo c’è stato il momento dedicato all’incontro con i malati, che ha dato a monsignor Semeraro l’opportunità di offrire una benedizione al mondo della sofferenza. Simpatico è stato l’incontro con una signora ultracentenaria, Caterina Nodari. La giornata si è conclusa con la visita alle famiglie delle case popolari di via Lisbona.
La pastorale parrocchiale e la formazione in oratorio

Il momento più significativo della visita del vescovo è stato vissuto il 19 maggio, con l’accoglienza ricevuta nell’Oratorio parrocchiale, che da due anni svolge le sue attività a poca distanza dalla Chiesa, nella zona popolare in Via Londra. Un pomeriggio fuori dell’ordinario: i giovani della comunità hanno sfoggiato tutte le loro risorse riscuotendo tanto successo e applausi. L’ingresso in Oratorio del vescovo è stato sottolineato dal suono di tromba del giovane Alessandro e dal saluto del gruppo degli animatori che si sono presentati con somma felicità. Quindi, è seguita la visita agli ambienti oratoriani interni: i laboratori, la sala giochi e il campo sportivo in erba sintetica dove il vescovo ha intrattenuto una piacevole conversazione con i ragazzi che stavano giocando. Nel pomeriggio c’è stata l’esibizione della scuola di musica parrocchiale, che ha dedicato a monsignor Semeraro l’inno della giornata, tre pezzi pop, l’Ave Maria di Gounod e uno studio di percussioni. L’incontro è terminato con la recita della “Preghiera dell’Animatore” che il vescovo ha condiviso con il gruppo animatori che realizzeranno il Grest estivo ormai alle porte. La conclusione ufficiale è avvenuta domenima 20 Maggio con la solenne celebrazione eucaristica che ha dato modo al vescovo di esprimersi con forte paternità alla numerosa assemblea. La coincidenza con la solennità dell’Ascensione ha offerto a monsignor Semeraro l’opportunità di sottolineare la qualità della vita del cristiano che deve avere i piedi per terra e lo sguardo teso verso il cielo, ideale da raggiungere. Certamente questo passaggio di monsignor Semeraro ha lasciato un segno profondo a livello di spinta, di proiezione futura e di audacia, cui la comunità senz’altro darà una sua risposta coraggiosa.

(Tratto da Millestrade, anno 5  n. 42)