Esaltazione della Croce, Sandalo

Nei giorni 3 e 4 maggio la Parrocchia Esaltazione della Santa Croce ha potuto assaporare la gioia della Visita pastorale del vescovo Marcello Semeraro. L’evento, molto atteso, è stato vissuto con grande entusiasmo e la comunità ha accolto calorosamente il vescovo che, nel pomeriggio di sabato 3 maggio, ha incontrato, ascoltato e parlato con i diversi membri dei gruppi che fanno parte della Parrocchia.

Il vescovo incontra le famiglie e i bambini della Parrocchia
Il primo giorno monsignor Semeraro ha incontrato i bambini che frequentano la catechesi e i loro genitori. I piccoli interlocutori hanno ascoltato le parole del vescovo, che ha evidenziato l’importanza del senso dei sacramenti e la necessità costante di appartenere ad un solido ambiente famigliare: la famiglia, ha ricordato monsignor Semeraro, è un elemento fondamentale che deve essere sempre presente all’interno di una comunità, oltre a una giusta guida che la accompagni nel suo essere in comunione. Anche i genitori hanno potuto confrontarsi con monsignor Semeraro e, in seguito, i bambini non hanno potuto fare a meno di scatenare la loro curiosità tempestandolo di domande vivaci e liberando tutta la loro fantasia, chiacchierando con molta semplicità con monsignor Semeraro, come con un amico e dando vita a riflessioni interessanti, come quella di un bambino che ha chiesto il motivo per cui il parroco durante la celebrazione della Messa fosse l’unico a dare le spalle a Gesù. La risposta, semplice e chiara del nostro vescovo ha spinto gli ascoltatori a riflettere sull’idea che Gesù non è una semplice iconografia, un semplice crocifisso, ma una presenza costante durante la santa Messa. Gesù infatti è Parola viva e cibo che nutre.
Il servizio alla comunità dei Consigli parrocchiali
La visita è poi proseguita con l’incontro con i Consigli parrocchiali, che hanno presentato al vescovo la situazione della comunità e le sue problematiche. Sono stati affrontati molti temi, economici e non. Uno ha riguardato la volontà di costruire un oratorio, luogo di incontro e spazio per coinvolgere un considerevole numero di bambini, di ragazzi e di giovani. La comunità, infatti, pur avendo un significativo numero di giovani entusiasti di coinvolgere i bambini nelle attività parrocchiali, necessita di una struttura utile allo scopo. Il vescovo, tuttavia, ha specificato che non occorre tanto avere un edificio quanto avere modelli sani a cui i bambini e i ragazzi possano ispirarsi, affinché tutte le attività e i giochi proposti possano essere costruttivi.
L’azione pastorale parrocchiale
Dopo, monsignor Marcello Semeraro è passato all’incontro con i catechisti, il coro e i giovani. Ai catechisti, il vescovo ha sottolineato l’importanza di avere nella comunità persone che siano veramente in grado di svolgere la missione loro assegnata, escogitando forme innovative di evangelizzazione, ma attenendosi sempre alle indicazioni della Chiesa: «Come il musicista – ha spiegato il vescovo – segue lo spartito per suonare, così i catechisti devono seguire le direttive della Chiesa; infatti la musica può avere diverse tonalità, ma non può essere completamente modificata: ad esempio uno spartito di Mozart può essere adattato ma non stravolto». Anche un coro parrocchiale deve seguire delle indicazioni e soprattutto deve far si che tutta la comunità partecipi al canto, affinché divenga un’unica grande preghiera rivolta al Signore. La discussione poi si è spostata con i giovani, partecipi sia delle attività di catechesi che di quelle del coro.
La visita agli anziani e la celebrazione conclusiva
Il sabato si è concluso con la visita agli ammalati ai quali monsignor Semeraro ha rivolto parole di conforto e di speranza. La giornata finale della Visita si è aperta domenica 4 maggio con la celebrazione della santa Messa alle ore 11.30, animata dal coro e dai bambini. L’omelia del vescovo si è basata sull’incontro dei discepoli di Emmaus col Risorto: proprio come loro, molti fanno fatica a vedere la presenza di Gesù. Tuttavia, Lui è presente e sostiene tutti in ogni istante della vita, anche nei giorni più bui. Al termine della celebrazione monsignor Semeraro ha donato alla Parrocchia una casula come ricordo e come simbolo di bellezza della celebrazione dell’Eucaristia.
(Tratto da Millestrade, anno 7  n. 62)