Martedì 7 Maggio si è aperta la Visita pastorale del vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro, alla Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, nel quartiere di Martin Pescatore, a Torvaianica, con una profonda esperienza evangelica: la visita ai malati. «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36). Gli incontri sono stati caratterizzati da un evento inaspettato e suggestivo. Durante l’incontro con Paolo, un malato di Sla, il vescovo ha ricevuto una telefonata: era papa Francesco che doveva informare il vescovo di alcune questioni circa il suo nuovo incarico. Subito mons. Semeraro ha informato il Santo Padre della presenza di un malato in casa chiedendogli di poterglielo passare al telefono. Paolo, prima incredulo e poi emozionatissimo, ha potuto chiedere al Papa la benedizione per sé e per la sua famiglia raccomandandosi alle sue preghiere e confermando quelle dell’intera Parrocchia.
La comunità parrocchiale e le necessità del territorio
Terminata la visita ai malati, il vescovo ha incontrato il gruppo Caritas, gli operatori del Centro di ascolto e i volontari dell’attività del doposcuola parrocchiale. Nell’incontro egli ha definito la Caritas “una corsia preferenziale” per arrivare al cuore dell’uomo e della comunità: «Se la Chiesa apre le porte della sua Liturgia solo ai battezzati, la Caritas è la porta aperta a tutti, il cuore di Cristo per l’uomo». Usando un’immagine ripresa anche in altri incontri, monsignor Semeraro si è paragonato al palmo di una mano, ricordando a coloro che collaborano nella pastorale di essere le dita di quella mano, tutte necessarie se nella comunione. Agli operatori del Centro di ascolto, ha detto di essere gli occhi e le orecchie del territorio: occhi per andare oltre i muri di recinsione e orecchie per cogliere e ascoltare i disagi nascosti, le nuove povertà, le solitudini.
La cura e la formazione delle giovani generazioni
Nel pomeriggio dell’8 maggio, giorno in cui la Chiesa ricorda la memoria della Madonna di Pompei, alla quale anche il vescovo è particolarmente legato, c’è stato l’incontro con i ragazzi, gli adolescenti, il gruppo scout e un nutrito numero di genitori dei ragazzi. L’incontro, informale e festoso, si è aperto con un canto di accoglienza e con le domande dei bambini. Il vescovo con tanta semplicità ha cercato di rispondere alle loro curiosità raccontando la sua infanzia e la sua esperienza spirituale con piccoli aneddoti e un’attenzione tutta speciale al tema della sua vocazione. Toccanti sono state le parole con le quali ha raccontato gli anni trascorsi nell’amato seminario. Con i genitori l’incontro si è invece concentrato sul tema Io credo la Chiesa. Tema complesso, ma che il vescovo ben conosce anche perché per molti anni ha insegnato Ecclesiologia presso la Pontificia Università Lateranense. I genitori si sono sentiti soprattutto incoraggiati a continuare l’opera educativa con i propri figli con la convinzione che la Chiesa è al loro fianco per aiutarli.
L’Eucarestia: centro della vita parrocchiale
Venerdì 10 maggio si è svolto il momento più atteso e preparato dell’intera visita del Vescovo: l’incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio pastorale per gli affari economici. Dopo aver illustrato l’iter seguito nella stesura del questionario, gli operatori pastorali si sono concentrati su due temi: la famiglia, con le sue difficoltà e le sue ferite, e l’azione pastorale rivolta alla fascia di età 0-18 anni. Da parte sia del vescovo che dei convisitatori ci sono state parole di lode e di incoraggiamento a continuare il bel lavoro già avviato. Ma è stata la santa Messa di domenica il cuore di tutta la visita. Le parole finali del vescovo hanno caricato di entusiasmo tutti i partecipanti: «Qui – ha detto monsignor Semeraro – si vede una comunità che ha imparato a celebrare l’Eucarestia in modo serio, semplice e bello. Anche per questo voglio ringraziarvi». Per tutta la comunità parrocchiale di san Giuseppe Artigiano si è trattato di un prezioso momento vissuto nella grazia e, da subito, tutti si metteranno al lavoro per tradurre in azioni pastorali concrete i suggerimenti avuti durante questi speciali giorni di grazia.
(Tratto da Millestrade, anno 6 n. 52)