Ha insegnato con il dono della vita

Omelia nella festa di Santa Maria Goretti, patrona secondaria della Diocesi - Santuario Madonna delle Grazie, Nettuno
06-07-2021
  1. La proclamazione dei tre testi della Sacra Scrittura scelti dalla Chiesa per la Santa Messa che stiamo celebrando ci aiutano ad addentrarci nel martirio di Santa Maria Goretti, di cui oggi celebriamo la festa e della quale sono qui custodite le spoglie mortali.

Il primo brano, tratto dal libro del Siracide (cf. 51,6B – 12), è un inno al Signore che libera dalla morte. Il secondo, a sua volta, ricavato dall’epistolario di san Paolo (cf. 1Cor 1.26-29; 2, 14), ci descrive lo stile di Dio che non agisce alla maniera degli uomini: se noi, abitualmente, prestiamo attenzione a ciò che è forte e preferiamo ciò che è potente, Dio sceglie, invece, «ciò che nel mondo è debole … ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato». È lo stile divino già esaltato dalla Vergine Maria nel suo Magnificat: «ha guardato l’umiltà della sua serva» (Lc 1,47). Anche per la nostra santa possiamo dire che il Signore ha esaltato una debole ragazza e ce l’ha offerta come modello di vita in grado di intercedere per noi.

C’è, poi, la pagina del Vangelo (cf. Gv 12,23-25), che per ammaestrarci ci ha portato due esempi. Il primo è ricavato dalle leggi della natura: «Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto». Il secondo ammonimento è tratto dall’esperienza umana: «Chi ama la sua vita la perde …»! Chi è che ama la propria vita? Potremmo dargli il nome di «narcisista», ossia di uno che pensa solo a se stesso e vede gli altri in funzione di sé. Il destino del narcisista, però, è, prima o poi, l’autodistruzione. Lo insegnava già l’antico mito. Ma noi ascoltiamo Gesù, il quale ci dice: «Chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna». Possiamo tradurlo in positivo con parole tratte dalla Regola di san Benedetto: «non anteporre nulla a Cristo!».

In questa luce possiamo considerare la vicenda terrena di santa Maria Goretti: mentre agli occhi umani perdeva la sua vita, la acquistava in pienezza negli spazi dell’amore di Dio.