I Santi Magi, modello di discernimento

Omelia nella solennità dell’Epifania del Signore e per l'ordinazione diaconale di Blaise Mayuma
05-01-2019
  1. Non mi pare ci sia una completa consonanza tra l’annuncio d’Isaia, che abbiamo ascoltato dalla prima lettura, e il racconto del Vangelo in questa solennità dell’Epifania del Signore. «Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te», ha incoraggiato il profeta; non mi sembra, però, che Gerusalemme si sia molto smossa. Preoccupata, anzi, s’è rinchiusa in se stessa. «Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo», avevano detto i Magi giunti da oriente, ma «all’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme»! Cerchiamo, allora, di capire dov’è il problema. Direi che esso non consiste nell’arrivo di quegli stranieri. L’arrivo dello straniero può, certo, suscitare delle apprensioni e, da noi, di questi tempi, qualcosa del genere purtroppo accade! Penso ai migranti ancora oggi bloccati nel Mediterraneo e in pericolo di vita. Questi Magi, però, sono chiaramente delle persone ragguardevoli. Il fatto di essere ricevuti in udienza da Erode coi capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo e poi anche consultati in segreto lascia capire che non erano certo dei pezzenti! Nient’affatto In questi casi non c’è da aver paura dello straniero. Se ci sono ricchezze da far circolare, non ci sono neppure barriere! Ho pensato, allora, di cercare qualche altra ragione. Ne suggerisco una, considerando i personaggi in azione nel racconto evangelico.

Da una parte ci sono persone che hanno il loro punto di riferimento in quanto è scritto in un libro. «Così è scritto per mezzo del profeta», rispondono i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo a Erode, che aveva loro chiesto di indagare. Si ricorre talvolta all’espressione «religioni del libro» e si pensa che in questi casi quel che occorre fare è solo leggerlo, studiarlo, interpretarlo e spiegarlo. Dall’altra parte ci sono questi Magi, che non leggono un libro ma scrutano il cielo: «Abbiamo visto spuntare la sua stella», dicono e quindi, spinti dal desiderio di trovare, cercano, partono, domandano. Loro non analizzano un testo, ma si lasciano anzitutto suggestionare dal sorgere di una stella e quando questa scompare si rattristano sì, ma accrescono il loro de-siderio e, quando la stella ricompare, provano una grandissima gioia. Sono uomini ricchi di desiderio, mossi da forti emozioni e ricchi di sentimento, questi Magi.