Messa in suffragio del defunto Papa Francesco – Albano, Basilica Cattedrale San Pancrazio

24-04-2025

Anche noi questa sera, come milioni di altri fedeli nel mondo, sentiamo il bisogno di raccoglierci in preghiera e in raccoglimento per affidare all’abbraccio misericordioso del Padre celeste il nostro amato Papa Francesco che il Signore ha chiamato a sé nella mattina del Lunedì di Pasqua. Sicuramente lo abbiamo già fatto in questi giorni di lutto per la Chiesa universale, nelle nostre comunità parrocchiali e religiose, come anche nella nostra preghiera personale. Ma questa sera lo vogliamo fare come Chiesa di Albano, come comunità ecclesiale diocesana che ha tanti motivi per rendere grazie al Signore per il fecondo ministero di questo Papa che non solo ha ispirato il cammino della nostra Chiesa, ma ha anche visitato e incontrato questa nostra diocesi in diverse circostanze.

Lo facciamo poi nel significativo contesto dell’Ottava di Pasqua, in cui la liturgia non si stanca di ripetere il suo annuncio: sempre lo stesso, uguale sin dal kerygma delle origini, cioè sin dall’annuncio apostolico, come vediamo anche nella lettura di questa sera, tratta dal libro degli Atti degli Apostoli (cf. At 3, 11-26). Cristo, l’autore della vita, è stato ucciso dalla malvagità degli uomini, ma Dio lo ha risuscitato dai morti e lo ha glorificato. Egli è veramente risorto, egli è la nostra Pasqua. È questo il nucleo del nostro credere. È questo l’annuncio nel quale si gioca la libertà dell’uomo di credere e di rifiutare. L’annuncio è, quindi, lo stesso da sempre, ciò che può cambiare è invece la realtà del nostro cuore che lo può accogliere, elaborare interiormente, grazie all’opera dello Spirito Santo, trasformare in conversione e novità di vita.