Lettera al clero, 30 agosto 2009

            Carissimi,

                        si approssima il mese di settembre durante il quale, ormai da diversi anni, viviamo una semplice esperienza di fraternità prima di avviare un nuovo anno di attività pastorale. Ai pochi giorni che, a turno per tre settimane successive, vivremo insieme a Vitorchiano, vorrei che riconoscessimo, anzitutto, lo scopo di ricevere un impulso per la fraternità sacerdotale. Ogni iniziativa diocesana d'incontro e di lavoro in comune riservata al clero ha, peraltro, questa finalità. Durante un 'anno sacerdotale', favorirà anche nostra tensione verso la perfezione spirituale? Penso di sì. 'Vivere con gli altri e imparare a perdersi nella comprensione delle loro debolezze e delle loro deficienze ci aiuta a diventare veri contemplativi', scriveva Th. Merton e aggiungeva: Cristo, non vivrà in te fino a quando tu non lo troverai negli altri! (cf. Semi di contemplazione, Milano 1962, p. 119-120). Se è davvero così, penso che pure la nostra convivenza di pochi giorni nelle prossime settimane di settembre può aiutarci a progredire nella vita interiore.

C'è, però, un'altra intenzione ed è esplicitamente suggerita dalla tematica scelta per quest'anno col ricorso all'espressione: benessere spirituale! Si ammetterà che la parola 'benessere' è oggi molto equivoca. Non c'è dubbio, ad esempio che la ricerca di un benessere fisico e psicologico è alla base di un rilevante settore commerciale, con la creazione di 'centri benessere' e simili. L'homo consumens si è appropriato anche del 'benessere spirituale': ipnosi 'per ascoltare la voce interiore', 'massaggi tibetani col suono di conchiglie', corsi di yoga, respirazione di aromi orientali' Questo e molto, molto altro c'è sul mercato.

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30-08-2009