Lettera al clero della Diocesi di Albano, 16 febbraio 2012

Fratelli carissimi,

                                   nello svolgimento dell'anni circulus, ossia del ciclo liturgico annuale, giunge ' inaugurato dal rito delle Ceneri ' il tempo santo della Quaresima. San Leone magno spiegava che ogni giorno di questo anno porta con sé i segni dell'amore di Dio e che in nessun giorno manca la celebrazione dei divini misteri sì da sollecitarci ad accogliere i doni del Signore. Sta, però, per arrivare la Pasqua, che è il vertice e la sintesi di tutti i misteri. Per questo noi l'attendiamo e ci prepariamo a celebrarla con il grande e santo digiuno quaresimale. Dalla sua osservanza nessuno può escludersi: chi di noi, infatti, può immaginare di essere santo, al punto da non sentire l'impegno morale a crescere nella santità? (cf Discorso 49: PL 54, 301-302).

La Santa Quaresima è tempo di conversione e di crescita. Così pure ce lo presenta Benedetto XVI nel Messaggio quaresimale reso pubblico di recente: «è un tempo propizio affinché, con l'aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. È un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale». Questo messaggio prende spunto, come sapete, da Ebr 10, 24: «Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone». Il Papa mette in luce tre aspetti particolari: la nostra responsabilità verso il fratello, il dono della reciprocità e il camminare insieme nella santità. Su quest'ultimo desidero porre l'accento, riprendendo alcuni riferimenti alle riflessioni che a Mons. Mauro Cozzoli ho domandato di sviluppare per l'odierno incontro di formazione. Toccano i temi della fede e della santità che, insieme con quello del Battesimo, c'impegnano in quest'anno pastorale. «La morale cristiana ' scrive il prof. Cozzoli in un suo recente volume sull'Etica teologale ' è un'etica della fede: una morale compresa, strutturata e vissuta nel quadro ermeneutico della fede. Un quadro delineato dalle categorie biblico-teologiche della fedeltà, della vocazione, dell'obbedienza, della conversione, della testimonianza». Noi sacerdoti, queste categorie bibliche siamo chiamati a viverle esemplarmente anche nella prospettiva della «responsabilità verso il fratello» e del «dono della reciprocità», di cui ha scritto Benedetto XVI nel Messaggio quaresimale.

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16-02-2012