Cristo vivo al tuo fianco ogni giorno

Omelia al Percorso formativo del Servizio CEI per il Catecumenato - Fraterna Domus (Sacrofano)
17-03-2019
  1. Nel calendario romano sono due le feste nelle quali la lettura del vangelo propone il racconto della Trasfigurazione del Signore. Una – lo sappiamo – è quella della Trasfigurazione del Signore, il 6 di agosto; l’altra è la II Domenica di Quaresima. Credo che oggi siamo invitati a considerare questo mistero proprio all’interno del cammino quaresimale. Domenica scorsa, d’altra parte, la scelta liturgica c’incoraggiava ad entrare nel deserto insieme con Gesù e se egli – come interpretava san Girolamo nel suo commento a Matteo – ci andò con la volontà di combattere, anche noi dobbiamo vivere questo tempo quaresimale come resistenza e vittoria. Nella seconda Domenica di Quaresima, invece, la Chiesa ci esorta a salire sul monte insieme con Gesù. Per fare cosa?

Alcune indicazioni si potrebbero cogliere dai testi liturgici. Dalla preghiera colletta, ad esempio, la quale ci ha appena ricordato di essere chiamati da Dio ad ascoltare il suo amato Figlio. È qui evidente il rimando al passo evangelico. Nel Nuovo Testamento, in verità, Dio-Padre appare abbastanza silenzioso. La sua voce è il Figlio, il «Verbo». Quando «parla» direttamente, però, ha davvero qualcosa d’importante da dire. Così è nel mistero del Battesimo del Signore. Lì notiamo che nei racconti secondo Marco e secondo Luca il destinatario della «voce dal cielo» è lo stesso Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato», dice. Nel vangelo secondo Matteo, invece, si tratta di un’indicazione per noi: «Questi è il Figlio mio». Così è pure nel racconto che oggi è stato proclamato: «Questi è il Figlio mio» (Lc 9, 35). Siamo noi, adesso, quelli che debbono ascoltare e non più i tre apostoli che Gesù aveva preso con sé. «Ascoltatelo» dice la voce uscita dalla nube.