Omelia con Cristo tra le braccia, prendete il largo

02-02-2003

OMELIA

CON CRISTO FRA LE BRACCIA, PRENDETE IL LARGO

Celebriamo anche quest'anno, nel clima e nel contesto della festa della Presentazione del Signore, la Giornata della vita consacrata e ne prendiamo occasione per lodare e ringraziare il Signore. La vostra presenza nella vita della Chiesa, carissimi fratelli e sorelle di vita consacrata, è 'memoria' permanente di quei tratti di povertà, castità e obbedienza, che caratterizzarono la vita terrena di Gesù. Nella Diocesi di Oria vi sono attualmente tre monasteri, dieci tra istituti di vita consacrata e società di vita apostolica maschili, diciotto istituti femminili e diversi istituti secolari: ciascuna famiglia è testimone dei carismi dei Fondatori e delle Fondatrici e custode di risposte personali alla chiamata divina. Fra qualche settimana si aggiungerà un'altra famiglia religiosa, delle Suore di Maria Santissima Addolorata. Tutti voi, oggi riuniti col Vescovo della Chiesa particolare che vi accoglie e vi abbraccia, attorno alla Mensa del Signore testimoniate l'unità dei diversi doni abbondantemente a voi elargiti dal Signore, perché servano all'edificazione del suo mistico corpo. Questo, noi, oggi, vorremmo insieme approfondire: cosa vuol dire servire il Signore. Ci aiuta la liturgia di questo giorno di festa, che più volte porta la nostra attenzione su di un 'servo' del Signore, Simeone, uomo giusto, timorato da Dio e docile all'opera dello Spirito. Egli dice: 'Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola'. Tuo servo' secondo la tua parola' Sono parole già udite nel Vangelo. Chi non coglierà in esse l'analogia con le parole di Maria nella sua annunciazione? Queste medesime parole sono ormai divenute consuete per la Chiesa, che le ripete nella preghiera al termine d'ogni giornata. Passate dalle labbra di Maria a quelle di Simeone e giungendo da qui sulle nostre labbra, queste parole hanno ormai il carattere di una giornata che serenamente s'affonda nei bagliori del sole al tramonto e il ritmo pacato di un cuore che al Signore totalmente si affida. Alla luce del santo vangelo che abbiamo ascoltato certa è questa parola: il Signore conduce a buon termine la sua opera. Simeone ci appare simile a una barca che ancorata nel porto s'aspetta che ormai le siano sciolti gli ormeggi per prendere il largo, perché le vele sono già gonfiate dal vento. Il vero 'servo' riempito dal soffio dello Spirito, sa che il Signore, Lui solo, porta a 'compimento' una vita e le dona pienezza. 'Dio che ha iniziato in voi quest'opera buona, la porti a compimento fino al giorno di Cristo Signore' (cfr Fil 1,6). La Chiesa fa recitare questa formula sia nei riti delle Ordinazioni Sacre, sia in quelli della Professione Religiosa. Ciascuno di noi la risenta con l'animo di Simeone.

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