OMELIA DEL VESCOVO nella Solennità della Trasfigurazione 2008

06-08-2008

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

XXX anniversario della morte del Servo di Dio Paolo VI

 

1. Almeno due volte, nel corso dell'anno liturgico, il Lezionario ci fa proclamare il Vangelo della Trasfigurazione: durante il cammino quaresimale e poi nel giorno della festa. La prima volta, nella seconda Domenica di Quaresima, la Chiesa sottolinea ci ricorda che non dobbiamo vergognarci della Croce di Gesù ma dobbiamo, piuttosto, abbracciarla nella certezza che Dio riscatterà dalla morte il suo Figlio e tutti noi insieme con lui. Oggi, poi, celebrando la festa Trasfigurazione essa ci propone anche un altro tema e è quello già richiamato nella preghiera 'colletta': nella trasfigurazione del Cristo Signore è preannunziato il mistero della nostra adozione a figli di Dio. La nostra lode al Padre celeste, allora, è perché egli ci ha reso partecipi della vita del Figlio suo nel santo Battesimo. Abbiamo ricevuto anche noi il dono di una veste bianca. Il nostro Martirologio Romano, che è l'ultimo dei libri liturgici approvati dalla Chiesa dopo il Vaticano II, illustra il giorno della Trasfigurazione con queste parole: 'Manifestò la sua gloria.. per proclamare fino ai confini della terra che l'immagine di Dio, secondo la quale l'uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo'.

Capiamo, allora, perché oggi è tanto dominante il tema della luminosità e del fulgore: il volto di Gesù 'brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce' (Mt 17,2). Tanta lucentezza è, come canterà fra poco il Prefazio, 'incomparabile' rispetto ad ogni candore terreno. Anche di Mosé la Bibbia ci narra che dopo il suo incontro con Dio la pelle del suo viso divenne raggiante. Ed effettivamente Mosé ' come abbiamo ascoltato dalla proclamazione del Vangelo (Mt 17,1-9; cf. Mc 9,2-10; Lc 9,28-36))-  appare accanto a Gesù, insieme con Elia. Gesù è al centro di questa epifania. Alla fine, però, annota il Vangelo, i discepoli vedono Gesù solo e nessun altro. Certo, perché Gesù è la definitiva parola di salvezza: non vi è in nessun altro la salvezza (cf. At 4,12). Vuol dire che Gesù è l'unica chiave per comprendere tutto, a cominciare dalla nostra vita. Gesù trasfigurato vuole dirci che il destino finale di tutti noi non è il buio, ma la luce. È questa la 'meravigliosa sorte' di ciascuno di noi, anzi di tutta la Chiesa (cf. Prefazio). In un testo cristiano molto antico troviamo un'espressione che ci spiega il perché di questa festa: 'Nella Trasfigurazione, nostro Signore fece vedere a Pietro Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, le vesti degli ultimi giorni quando avverrà la resurrezione, nel giorno del giudizio' (Apocalisse apocrifa di Pietro, n. 20).

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