OMELIA DEL VESCOVO per la Solennità di San Bernardo

20-08-2008

OMELIA

per la solennità di San Bernardo, abate e dottore della Chiesa

 

 

1. Sono ben lieto, miei carissimi fratelli, di potere celebrare oggi insieme con voi la festa di San Bernardo e sono sinceramente grato al Superiore Dom Tommaso Georgeon per avere, con fraterno intuito, corrisposto al mio desiderio invitandomi a presiedere questa Santa Eucaristia. Vi saluto tutti con sincero affetto, con i sacerdoti concelebranti e voi, fedeli che partecipate a questa Santa Messa.

 

Nei primi giorni dello scorso mese di luglio, trattenendomi nella Val d'Aosta insieme con i miei Seminaristi per alcuni giorni di fraterna comunione, ho portato con me per leggerla con calma un'opera di J. Leclercq su San Bernardo e lo spirito cistercense (ed. it. Qiqajon ' Comunità di Bose 1998). Verso la fine del volume, egli conclude così: 'Bernardo è un uomo di Dio. È un uomo, e fa in se stesso le esperienze d'ogni uomo; spesso sono quelle della miseria intima, e ciò deve bastare a rendere simpatiche le sue debolezze e le sue colpe. È un uomo di Dio: donato all'Eterno e da lui posseduto, Bernardo riceve da lui lumi e soccorsi che sono gli stessi in tutti i tempi: partecipa all'inesauribile mistero di Gesù Cristo nella sua chiesa indefettibile, sempre fedele alla sua origine divina, e tuttavia sempre attuale poiché essa riceve la propria vita dal Dio sempre giovane. Il messaggio di questo appassionato del Cristo e della sua Chiesa è dunque valido ai nostri giorni e per gli uomini più diversi: è un messaggio universale' (p. 153-154).

 

Queste parole le avrebbe certamente condivise il nostro papa Benedetto XVI il quale, nella preghiera dell'Angelus guidata a Castel Gandolfo la Domenica 20 agosto 2006, disse che egli San Bernardo fu esemplare anche 'per l'impegno con cui lottò per dominare il suo temperamento impetuoso, come pure per l'umiltà con cui seppe riconoscere i propri limiti e manchevolezze'. Il Papa concluse sottolineando l'importanza del primato che Bernardo diede alla preghiera e alla contemplazione, come pure l'equilibrio che egli sottolineò tra interiorità e azione, interiorità e lavoro.

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