Omelia nel mercoledì delle ceneri

25-02-2009

1. 'Ecco il tempo adatto per la salita al monte santo della Pasqua' (Martirologio Romano). È il tempo della Quaresima, che oggi inizia ed è segnato dal rito dell'imposizione delle Ceneri sul nostro capo. La Chiesa ci avverte che un cammino in salita. È, allora, tempo di muoversi. 'Nella via Dio', diceva Tommaso d'Aquino, 'non progredire è regredire' (Ad Ephes. IV, l. V; Ad Hebr. VI, 1). San Bernardo, al quale egli s'ispirava, ne faceva una questione generale di vita, o di morte (cf. In Purificatione B. Mariae sermo II: PL 183,369) e chi faceva finta di fare progressi nella vita spirituale lo avvertiva così: 'In realtà tu non cammini, ma stai fermo e perciò torni indietro, perché nella vita non progredire altro non è che arretrare, degenerare'.

Il tema della finzione e della simulazione è centrale nella parola del Signore, che oggi abbiamo ascoltato. Gesù punta il suo dito contro uomini, che chiama 'ipocriti'. Questo appellativo in poche righe è risuonato per ben tre volte. Nella lingua greca ipocrita indica pure un attore di teatro, che recita una parte. Egli, perciò, è un simulatore. L'ipocrita spirituale finge comportamenti esemplari e li ostenta per essere lodato, guardato, ammirato. Dinanzi agli uomini egli recita la sua parte.

L'ipocrisia è pure un rischio cristiano. Lo è specialmente per chi ha una funzione di guida. Paolo lamenta che vi caddero persino Pietro e Barnaba (cf. Gal 2,13). Pietro, poi, consapevole che l'ipocrisia è un insidia che attende sempre al varco, raccomanda ai cristiani di vivere piuttosto nella semplicità di un bambino (1Pt 2,1s).

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