Omelia nella Messa di Natale

25-12-2000

OMELIA NELLA NOTTE DI NATALE 2000

 

Natale è sempre una festa 'speciale', ma quello che celebriamo quest'anno è collocato nel clima spirituale del Grande Giubileo del 2000 che, nella successione delle sue tappe e dei suoi momenti salienti, ci ha sempre riproposto il grande mistero del Figlio di Dio, che si è fatto uomo per la nostra salvezza.

 

Lo scorso anno, proprio nella solennità del Natale, demmo inizio all'anno giubilare. Ora, la 'porta santa' del Giubileo sta per essere chiusa; non si chiude, però, ciò che essa significa, ossia Cristo Gesù. Egli è porta' sempre aperta per noi. Ce lo ha detto egli stesso: chi passa attraverso di me sarà salvato' (cf. Gv 10, 9). Non si chiude mai la porta della salvezza per coloro che credono nel suo amore e proclamano la sua misericordia. Apriamo, dunque, a Cristo, la porta della nostra coscienza, della nostra vita personale, familiare e sociale. Non abbiamo timore. Gesù non entra come un ladro che ruba. Egli viene per donare luce e senso alla nostra vita.

 

Il Natale è l'annuncio gioioso che la Misericordia è entrata nel mondo, è venuta in mezzo a noi ed è Misericordia che si rinnova perennemente nel tempo. Da quando tale incomparabile evento, maturato nei secoli nel pensiero di Dio, è comparso nella storia, d'allora ogni vicenda umana, dolorante, inquieta o sofferente che sia, può attingervi a piene mani e cogliervi pienezza di senso e ricchezza di speranza.

 

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