Ordinazione diaconale di Donato Pio Dota

Solennità dell’Annunciazione del Signore - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, Ciampino
25-03-2023

«Non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato (…) ecco, io vengo per fare la tua volontà» (Eb 10, 5-7): così dice il Cristo, entrando nel mondo, secondo l’autore della lettera agli Ebrei. Oggi celebriamo l’incarnazione del Verbo di Dio: Dio sia fa uomo nel grembo verginale di Maria; Dio diventa carne e sangue con il sì di una giovane donna di uno sperduto villaggio della Galilea; Dio che nessuno mai ha visto (cf. Gv 1, 18), l’eterno e l’infinto si immerge nella finitezza umana, affinchè l’uomo diventasse figlio di Dio e gli svelasse così la sua altissima vocazione (cf. S. Ireneo, Adversus haereses, 3, 19). Questa è la concretezza della fede.
Quel Dio che contempleremo bambino a Betlemme e crocifisso a Gerusalemme, inizia così la sua avventura umana, nel grembo di una madre. «Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo» (Lc 1,32). L’annuncio sconvolge Maria che ancora non è sposa di Giuseppe. Sorge il dubbio: come è possibile concepire un figlio, senza «conoscere uomo»? Eppure, proprio a lei viene chiesto di diventare parte attiva del progetto salvifico di Dio. Per lei Luca evoca due immagini dell’AT che sono cariche di significato per la memoria di Israele: la tenda, cioè l’abitazione del Signore, il luogo di incontro tra Dio e il suo popolo (cf. Es 33, 7-23); e l’arca santa in essa contenuta, dove si custodiscono le tavole della legge (cf. Dt 10, 1-5,) la brocca con la manna che sfama il popolo e il bastone di Aronne, segno della guida e dell’amore misericordioso di Dio (cf. Eb 9,4). In virtù dello Spirito, ora è Maria la nuova tenda e la nuova arca dell’alleanza. Nel suo grembo risiede la potenza dell’Altissimo. Il Figlio di Dio ora si nutre di lei, come ogni figlio dal corpo della madre. Vivrà dei battiti del suo cuore; si nutrirà del suo amore materno, del suo respiro, del suo mondo interiore, delle sue speranze. Da una parte il Dio infinito che tutto regge; dall’altra una ragazza concreta, nella sua fragilità, che però si apre a Dio, gli promette obbedienza, diventa dimora, luogo dove l’uomo può incontrare finalmente il vero volto di Dio.