Rafforzare l’unità e discernere le diversità

Omelia nella la festa di San Bernardo, abate e dottore della Chiesa - Abbazia Nostra Signora del Santissimo Sacramento, Marino-Frattocchie
20-08-2020
  1. Nell’annuncio del Vangelo abbiamo udito la formulazione di un desiderio, di una richiesta, di una preghiera di Gesù: tutti siano una sola cosa! Così traduciamo abitualmente l’unum del vangelo che, però, vuol dire molto più di una semplice unione; indica, piuttosto, un’unità che ha come suo modello quella del Padre col Figlio e che Gesù descrive come uno «stare in»: tu sei in me e io in te! Anche il nostro essere unum deve avere come sbocco finale lo stare in: «siano anch’essi in noi», dice il Signore ed è questa la prima testimonianza che noi siamo chiamati a dare al mondo. Prima anche di cominciare a predicare il Vangelo. Essere unum e vivere in unum. Questo unum può anche essere una buona chiave per entrare nel pensiero di san Bernardo; non solo: pure nel progetto di unità che egli proponeva per la comunità monastica. Riprenderò, per questo, da un suo sermone (il Sermone II per la Settuagesima: PL 183, 168) un passaggio che mi pare davvero adatto allo scopo.