La pastorale della misericordia. Omelia nel pellegrinaggio diocesano giubilare, 20 febbraio 2016

20-02-2016
1. Abbiamo scelto questo Santuario come meta del nostro primo pellegrinaggio diocesano durante l’Anno Santo della Misericordia a motivo del titolo che per esso fu scelto da Madre Speranza: l’Amore misericordioso. Mi conforta il vedervi giunti qui davvero in tanti e sento per questo il bisogno di ringraziare: il Signore, anzitutto, dal quale tutti noi ci siamo sentiti convocati per sostare attorno alla sua mensa, da cui possiamo attingere l’unico «cibo» in grado di nutrirci per davvero. Desidero poi ringraziare voi, che avete raccolto il richiamo a camminare insieme verso questo appuntamento giubilare. Ringrazio, infine, insieme con voi i vostri parroci, che hanno dato voce all’invito del Vescovo.
A loro in particolare, da vicino alla tomba della Beata Speranza di Gesù, desidero rivolgere una speciale parola d’incoraggiamento e di affetto. Tra le ragioni per le quali Francesco ha voluto la sua beatificazione c’è l’essere stata, durante la sua vita terrena, «promotrice della santità presso il clero diocesano» (Lettera apostolica del 1 maggio 2014). La santificazione dei sacerdoti è stata la passione della sua vita. Vi invito, allora, a pregare durante questa Santa Messa soprattutto per loro. Ieri pomeriggio (è una semplice testimonianza) rientrando da Roma ho visto uno di loro: con indosso la stola era appena uscito da una casa e andava verso un’altra, per visitare le famiglie e portare loro per la benedizione pasquale. Egli non s’è accorto di me, ma io l’ho benedetto in silenzio. Preghiamo, dunque, per i nostri sacerdoti e preghiamo pure perché la chiamata del Signore trovi animi forti e cuori generosi capaci di rispondergli.
 
2. Domandiamoci: cos’è l’Amore misericordioso? È un’idea? È un concetto? È possibile venerare un concetto? Innamorarsi di idee è sempre – mi pare – un po’ pericoloso! Le persone possono sì deluderti ed ecco, allora, che il tuo innamoramento mette i piedi per terra. Le idee possono, invece, portarti la testa fra le nuvole e farti stare tanto lontano dalla realtà al punto da fartela dimenticare. È l’ideologia. No. Meglio innamorarsi di persone! E l’Amore misericordioso non è un concetto; è una persona. Ascoltiamo sant’Agostino: «Poteva esserci misericordia verso di noi infelici maggiore di quella che indusse il Creatore del cielo a scendere dal cielo e il Creatore della terra a rivestirsi di un corpo mortale? […]. Quella stessa misericordia indusse il Signore del mondo a rivestirsi della natura di servo, di modo che pur essendo pane avesse fame, pur essendo la sazietà piena avesse sete, pur essendo la potenza divenisse debole, pur essendo la salvezza venisse ferito, pur essendo vita potesse morire. E tutto questo per saziare la nostra fame, alleviare la nostra arsura, rafforzare la nostra debolezza, cancellare la nostra iniquità, accendere la nostra carità. Ci poteva essere misericordia maggiore di questa?» (Sermo 207,1: PL 38,1043). Ecco chi è l’Amore misericordioso! Possiamo «innamorarcene».
...
 

””