INTRODUZIONE
Da una pastorale tradizionale ad una di tradizione
1. La nuova Lettera Pastorale, che consegno alla Chiesa di Albano s'introduce con un interrogativo: In che mondo viviamo? Il senso di questa domanda è molteplice. Talvolta manifesta il senso come di spaesamento, che assale chi, guardandosi attorno, non ritrova più i valori su cui sino a quel momento ha poggiato la sua vita; in altre circostanze esprime le preoccupazioni per il domani: di ciascuno di noi, ma specialmente delle nuove generazioni. Essa, pertanto, è tale da richiedere una risposta non emotiva, ma ben ragionata. Soprattutto quando a doverla offrire è il Vescovo, il quale ha bene presente ciò che scriveva San Gregorio Magno: 'Quando la guida delle anime si prepara a parlare, ponga ogni attenzione e ogni studio a farlo con grande precauzione, perché se si lascia trascinare a un parlare non meditato, i cuori degli ascoltatori non restino colpiti dalla ferita dell'errore; e mentre forse egli desidera di mostrarsi sapiente non spezzi stoltamente la compagine dell'unità'.1
Dopo il capitolo introduttivo, che si propone di evocare per sommi capi l'ambiente culturale nel quale noi cristiani siamo chiamati ad accogliere, professare e tramandare la fede cristiana, la Lettera Pastorale si sofferma sul compito che ogni credente ha di 'trasmettere' ciò che ha 'ricevuto' e sul dovere di farlo nelle forme più appropriate e più efficaci nelle attuali situazioni: In un mondo che cambia, come dice il titolo di un ben noto documento pastorale dell'Episcopato Italiano del 2001.
Il contenuto di quanto ora affido alla comune considerazione è maturato in me soprattutto nei mesi passati in più circostanze. Desidero ricordare anzitutto la riflessione elaborata all'interno del Presbiterio diocesano con l'aiuto competente di d. Luciano Meddi riguardo ai temi della 'pastorale integrata' e, conseguentemente, anche nell'ambito del Consiglio Presbiterale.
Contemporaneamente pure il Consiglio Pastorale Diocesano, avvalendosi tra l'altro delle valide indicazioni offerte da d. Riccardo Tonelli, fu chiamato prima a fare le opportune sue considerazioni e poi a rilanciare le sue sollecitazioni nei diversi Consigli Pastorali Parrocchiali, raccogliendone, infine, gli spunti per convogliarli verso il Convegno Diocesano. Un'ulteriore sessione di lavoro del Consiglio Pastorale Diocesano si è avuta nel novembre 2008, convocato per rispondere alla domanda: come trasformare una pastorale tradizionale in una pastorale di Tradizione, ossia di trasmissione della fede? Era stata questa, difatti, una delle questioni emergenti nel Convegno Diocesano. Su di essa, alla ripresa dell'attività pastorale dopo il periodo estivo, avevano riflettuto pure i Direttori e i Responsabili degli Uffici pastorali diocesani.
Ho inteso ricordare questi momenti per avere subito la possibilità di ringraziare anche pubblicamente quanti, con diversificato e sempre utile apporto, hanno permesso che la voce del Vescovo ' espressa ora nella forma classica della Lettera Pastorale - giunga ai fedeli come voce non isolata, ma confortata e arricchita da un fecondo processo di condivisioni e di confronto, ossia di sinodalità.