Un Ministero per educare nella Fede

Lettera alle catechiste e ai catechisti della Diocesi di Albano

Carissimi, pace a voi!
Con grande gioia e affetto vi abbraccio tutti nel Signore.
 
Mi rivolgo a voi
In occasione del 40° anniversario del Documento Base (DB) 'Il rinnovamento della catechesi' e dopo avere partecipato al 'seminario' appositamente voluto dalla Commissione episcopale per la dottrina, l'annuncio e la catechesi (durante il quale abbiamo valutato e approfondito alcuni argomenti pertinenti la catechesi) è sorto in me il desiderio di rivolgermi direttamente a voi ed è quanto faccio ora con questa mia lettera, che vuol essere un momento di comunicazione tra il Vescovo e i suoi educatori alla fede (evangelizzatori), della fede (catechisti d'iniziazione alla vita cristiana) e nella fede (catechisti degli itinerari di crescita e di maturazione permanente). Accoglietela, dunque, come una forma semplice, ma densa di affetto e di fraternità, per rivolgermi a ciascuno di voi; come un modo, in qualche maniera diretto e personale, per aprirvi il mio animo.
 
Celebriamo oggi la solennità dell'Ascensione del Signore. Conserviamo nel cuore le parole che egli disse ai suoi discepoli: 'riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra' (At 1, 8; cf. Mt 28, 20; Mc 16, 15). Il discepolo di Gesù è sempre un suo testimone. Un testimone per tutti e dappertutto. Anche il vostro servizio è tale. La Chiesa vi ha rivolto una specifica chiamata perché nella comunità di fede, a livelli diversi e secondo la disponibilità di ciascuno, voi svolgiate un servizio alla Parola. Voi avete risposto e avete ricevuto un 'mandato' che vi rende partecipi della missione originaria e permanente della comunità ecclesiale, cioè, 'evangelizzare educando ed educare evangelizzando' (Direttorio generale per la catechesi, 147).
 
Un vero e proprio ministero 
Sappiate, allora, bene questo: il Vescovo riconosce nel vostro assenso un vero e proprio ministero. Mentre vi dice 'grazie', egli è ben consapevole che senza il vostro contributo tutti noi saremmo, come Chiesa, più poveri di doni e della grazia del Signore. È, pertanto, importante ribadire che 'essa è invitata a consacrare alla catechesi le sue migliori risorse di uomini e di energie, senza risparmiare sforzi, fatiche e mezzi materiali, per meglio organizzarla e per formare un personale qualificato' (Catechesi tradendae, 15). Dobbiamo essere convinti che per il buon funzionamento di questo ministero dobbiamo prima di tutto suscitare nelle nostre Parrocchie e Associazioni 'nuove' vocazioni per l'evangelizzazione e la catechesi in modo di poter dare una risposta adeguata alle odierne necessità che sono sempre più differenziate (ricercatori di Dio, risveglio della fede dei giovani e degli adulti, giovani coppie, diversamente abili, stranieri, ').
 
So che, per rispondere adeguatamente alla vostra chiamata, avete pure scelto ' e questo non senza alquanti sacrifici ' d'impegnarvi anche nella formazione permanente. Questo mi conforta molto; anzi, mi ricolma di gioia. Molti di voi hanno intrapreso già da molto tempo tali percorsi; altri, invece, hanno forse bisogno di riprenderli sì da 'ravvivare il dono ricevuto', per usare un'efficace espressione di 2Tm 1, 6. A questi ultimi, dunque, mi rivolgo con speciale premura, per incoraggiarli a ricollocarsi generosamente nel clima della formazione e seguirne gli appuntamenti perché si compia efficacemente. In questo auspicio sono certo di avere accanto i vostri singoli parroci e il nostro Ufficio Catechistico Diocesano (UCD).
 
Educatori nella fede non ci s'improvvisa. Non ci sarà mai un profondo rinnovamento dell'azione pastorale - e con essa della catechesi - senza un rinnovamento degli operatori chiamati a esercitare le specifiche ministerialità. Ancora una volta vorrei ricordarvi l'importanza della pastorale integrata per poter allargare gli orizzonti della nostra cura pastorale e accogliere le 'nuove attenzioni' che abbiamo il dovere di non trascurare in questo tempo che cambia.
 
L'iniziazione cristiana
A partire dal Convegno diocesano dei catechisti 2009 è stata avviata una seria revisione dell'impostazione dell'Iniziazione cristiana nella nostra Chiesa diocesana. Mi adopererò perché non sia una revisione frettolosa, solo 'per aggiustare qualcosa', ma una vera opportunità, alla luce delle indicazioni che ci arrivano della CEI, per conoscere meglio le attuali difficoltà e per affrontare le nuove sfide sul come diventare e rimanere cristiani in comunità di fede vive, capaci di accogliere e accompagnare verso la pienezza della vita cristiana. La questione non riguarda solo i nostri bambini e i nostri ragazzi. Molti giovani e adulti nella nostra Diocesi desiderano impegnarsi in un cammino che li porti al completamento della loro Iniziazione cristiana e noi non possiamo ridurre la loro ricerca di Dio a 'un paio di lezioni'! Li aiuteremo, al contrario, a vivere esperienze rilevanti di fede e questo impegna tutti in un processo di 'conversione pastorale', ancora da inventare e intensificare, ma... a partire da noi stessi.
 
Ho fiducia di poter contare sulla comune disponibilità perché questo cammino sia vissuto, in ciascuna sua fase, nel clima di quella sinodalità, che già caratterizza gli sforzi di rinnovamento della nostra pastorale diocesana.   
 
Alcuni punti fondamentali
Ritengo doveroso per parte mia porre l'accento su alcune acquisizioni fondamentali di questi 40 anni del DB, dalle quali non si può tornare indietro e che, anzi, devono essere patrimonio condiviso per tutti noi: Gesù Cristo, centro vivo della catechesi; la comunità cristiana, grembo generativo e in toto responsabile nell'educare alla 'mentalità di fede'; la Parola di Dio, fonte primaria della catechesi; il criterio della fedeltà a Dio e fedeltà all'uomo nella ricerca di un metodo adeguato che tenga conto della persona nella sua integrità e nel suo contesto; lo stile catecumenale (accoglienza, primo annuncio, adesione personale, inserimento nella comunità e crescita nella fede).
 
Noi Vescovi della Commissione Episcopale prima ricordata abbiamo preparato una lettera indirizzata alle comunità, ai presbiteri e ai catechisti intitolata Annuncio e catechesi per la vita cristiana. Vi invito ad accoglierla; vi esorto a farla oggetto di studio e anche di meditazione personali. In tal senso, tenendo conto delle prospettive del decennio 2010-2020 incentrato dai Vescovi italiani sul tema dell'educazione, è importante sottolineare che la sfida educativa è divenuta 'urgenza' e investe tutte le agenzie a essa preposte, evangelizzazione e catechesi comprese. Il nostro UCD disporrà dei momenti opportuni di approfondimento e di condivisione in questa direzione.
 
Permettetemi pure d'indicarvi alcuni punti basilari che ritengo abbiano bisogno di maggiore cura e che non bisogna tralasciare perché non venga meno la forza dello Spirito che illumina e sostiene il vostro cammino. Si tratta della lettura orante della Sacra Scrittura, della partecipazione assidua all'Eucaristia nelle rispettive comunità, della celebrazione abituale del Sacramento della Penitenza, della familiarità nel gruppo di catechisti, del dialogo sereno ed aperto con il vostro parroco e con gli altri operatori pastorali.
 
Fiduciosi nella forza dello Spirito
Prima di salutarvi, desidero pure esortarvi ad avere coraggio, a non lasciarvi intimorire dalle difficoltà che l'esercizio del vostro ministero comporta, ad essere fiduciosi nella forza dello Spirito, a non dimenticare mai la promessa di Gesù: 'Io sono con voi tutti i giorni...'. Sono le parole con le quali l'evangelista Matteo ha chiuso il suo vangelo (Mt 28, 20). Valgono un testamento. Sono parole che attraversano i tempi e ci raggiungono nel nostro oggi. Il nostro cuore si rallegra nel risentirle.
 
Vi confermo, da ultimo, tutta la mia vicinanza affettiva, pastorale e paterna. Non vi manca la mia preghiera, nella quale vi ho tutti presenti. La Vergine Madre, santa pellegrina della fede, protegga tutti noi e ci ottenga dal suo Figlio il 'vino buono', che anticipa la gioia promessa nel Paradiso.
 
Albano, 16 maggio 2010
Solennità dell'Ascensione del Signore
 
X Marcello Semeraro, vescovo
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16-05-2010