Cercati da Dio. Omelia nel Natale del Signore 2016 – Basilica Cattedrale di Albano, 25 dicembre 2016

25-12-2016
Cercati da Dio
Omelia nel Natale del Signore 2016

 
1. Imitando il gesto di Maria e volendo somigliarle pure nel cuore, poco fa abbiamo deposto nella mangiatoia l’immagine di Gesù bambino. Penso che tutti noi, almeno ripensando alla nostra fanciullezza, vorremmo per un po’ sostare davanti alla scena della Natività e quasi entrare in quella storia santa.
Consideriamo le categorie di persone che si muovono verso Gesù. Sono i pastori, nel racconto che abbiamo appena ascoltato, e i magi nel vangelo secondo Matteo. In quest’ultimo si tratta di uomini che vengono dall’oriente, da dove sorge il sole. Sono, probabilmente, degli scienziati, un po’ astrologi e un po’ sacerdoti, e vengono portando doni importanti: «oro, incenso e mirra», precisa san Matteo (2,11). San Giovanni Crisostomo li spiega come doni appropriati a un sapiente: scienza, obbedienza e amore (cfr Hom. in Mt VIII, 1: PG 57,83); san Leone magno vi riconosce il richiamo alla dignità regale, alla natura divina e alla condizione mortale del neonato Salvatore (cfr Sermo XXXIV, 3: PL 54,246).
Nel secondo gruppo, al contrario, ci sono persone per nulla ricche, o sapienti. Sono dei pastori, che all’epoca in cui nacque Gesù erano assimilati ai ladri e passavano per uomini violenti, dalla dubbia religiosità. Niente, dunque, di più diverso dai magi, ma sono proprio loro ad essere cercati da Dio. Questa, infatti, è la differenza rispetto ai magi: questi sono cercatori di Dio; i pastori, invece, sono ricercati da Dio.
2. Dio cerca questi pastori come un pastore la pecora smarrita. Chi è sempre tenuto lontano, malvisto e svalutato s’insospettisce, si mette in allarme quando all’improvviso si vede cercato. Ma Dio non è un uomo di legge, che cerca per condannare. Per questo l’angelo dice loro: «Non temete» (Lc 2,10).
 

””