11-03-2015
1. Sono grato al Rettore e a voi per linvito che mi avete rivolto di celebrare insieme lEucaristia. Siamo oramai giunti a metà del percorso quaresimale. Questa scadenza (che ricorrerà domani) un tempo era loccasione per temperare il rigore della penitenza, prima di intraprendere la seconda e ultima parte del cammino. La nostra fraternità eucaristica sia, dunque, per tutti occasione per rinfrancarci e riprendere con generosità il tragitto verso la Pasqua.
La stazione quaresimale tradizionalmente assegnata a questo giorno, mercoledì della III settimana di Quaresima, è a San Sisto, una basilica edificata allinizio dellAppia sul luogo dove la tradizione vuole che il papa Sisto II, condotto al luogo del martirio, abbia incontrato il suo diacono Lorenzo. Lepisodio ci è riferito da santAmbrogio, al capitolo 41 del suo De officiis ministrorum. È un dialogo commovente. Ascoltiamone qualche passaggio: «Dove vai, o padre, senza il tuo figlio? Dove ti stai recando, o santo vescovo, senza il tuo diacono? Tu non hai mai celebrato il sacrificio senza di me. Ed ora, padre, cosa hai trovato in me che toffende? Forse che ora mi trovi indegno?» Il vecchio pontefice lo rassicura: «Non ti abbandono, o figlio; verrai presto anche tu; mi seguirai fra tre giorni. Ora cessa di piangere» (cfr il testo in PL 16, 85). Questo dialogo (lo riprenderò più avanti), ha guidato la scelta delle letture per la Messa di questo giorno, che richiamano losservanza dei precetti. Ciò era ancora più evidente nel precedente Lezionario, dove il brano del Vangelo (cfr Mt 15,1-20) richiamava i doveri dei figli verso i genitori (cfr M. Righetti, Storia Liturgica, III, Milano 1969, 158).
Quali sono questi doveri? Vediamo di riconoscerli, per individuare quali sono i nostri verso il Padre del cielo. Considerando le due letture bibliche (cfr Deut 4,1.5-9; Mt 5,17-19) possiamo enumerarne quattro: ascoltare, ricordare, osservare e insegnare. Riflettiamo qualche momento su ciascuno. Sono verbi importanti, che strutturano il nostro agire di discepoli del Signore e, se volete, anche di suoi ministri.
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La stazione quaresimale tradizionalmente assegnata a questo giorno, mercoledì della III settimana di Quaresima, è a San Sisto, una basilica edificata allinizio dellAppia sul luogo dove la tradizione vuole che il papa Sisto II, condotto al luogo del martirio, abbia incontrato il suo diacono Lorenzo. Lepisodio ci è riferito da santAmbrogio, al capitolo 41 del suo De officiis ministrorum. È un dialogo commovente. Ascoltiamone qualche passaggio: «Dove vai, o padre, senza il tuo figlio? Dove ti stai recando, o santo vescovo, senza il tuo diacono? Tu non hai mai celebrato il sacrificio senza di me. Ed ora, padre, cosa hai trovato in me che toffende? Forse che ora mi trovi indegno?» Il vecchio pontefice lo rassicura: «Non ti abbandono, o figlio; verrai presto anche tu; mi seguirai fra tre giorni. Ora cessa di piangere» (cfr il testo in PL 16, 85). Questo dialogo (lo riprenderò più avanti), ha guidato la scelta delle letture per la Messa di questo giorno, che richiamano losservanza dei precetti. Ciò era ancora più evidente nel precedente Lezionario, dove il brano del Vangelo (cfr Mt 15,1-20) richiamava i doveri dei figli verso i genitori (cfr M. Righetti, Storia Liturgica, III, Milano 1969, 158).
Quali sono questi doveri? Vediamo di riconoscerli, per individuare quali sono i nostri verso il Padre del cielo. Considerando le due letture bibliche (cfr Deut 4,1.5-9; Mt 5,17-19) possiamo enumerarne quattro: ascoltare, ricordare, osservare e insegnare. Riflettiamo qualche momento su ciascuno. Sono verbi importanti, che strutturano il nostro agire di discepoli del Signore e, se volete, anche di suoi ministri.
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