O sacrum convivium! Omelia nella solennità del Corpo e Sangue del Signore, 30 maggio 2013

31-05-2013

1. Celebriamo oggi, seguendo il calendario liturgico della Chiesa universale, la solennità del SS.mo Corpo e Sangue di Cristo. Ci sentiamo anche in profonda comunione spirituale col nostro Papa Francesco, che in questa medesima sera presiede la liturgia eucaristica nella sua Cattedrale di San Giovanni in Laterano e poi guiderà la processione eucaristica. Anche noi, terminata la Santa Messa, renderemo al Santissimo Sacramento questo atto di amore e di pubblico onore. Ripeteremo questo gesto di unione col Successore di Pietro domenica prossima, 2 giugno, quando alle 17:00 ora di Roma il Santo Padre presiederà un'ora di adorazione eucaristica nella Basilica di San Pietro in Vaticano, in comunione con tutti i Vescovi e con le loro comunità diocesane sparse per il mondo. È bello che la nostra Diocesi Suburbicaria esprima anche così la propria storica vicinanza alla Chiesa di Roma, «che presiede all'agape» (Ignazio d'Antiochia, Rom I,1).

Durante la proclamazione delle letture bibliche abbiamo udito ripetere alcune parole. Anzitutto che «Melchisedek, re di Salem, offrì pane e vino» (Gen 14,18). Dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi è stato, poi, letto che «il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane '. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice '.» (11, 23.25). Sappiamo che quel calice era colmo di vino. Il racconto del Vangelo, infine ha narrato di un pane moltiplicato in abbondanza per sfamare una moltitudine di gente (cfr. Lc 9, 11b-17). Pane e vino, dunque; pane da mangiare e vino da bere. Sono i segni esterni scelti da Gesù per il Sacramento della Eucaristia, dono scaturito dal suo grande amore per noi.

Lasciamoci guidare da San Tommaso d'Aquino, il santo dottore della Chiesa che ha scritto i testi liturgici del Corpus Domini, per comprendere un po' di più questo grande mistero. Egli insegnava che la prima via per entrare nella comprensione di un Sacramento è la considerazione del suo segno esterno. I Sacramenti, spiegava, sono dei riti-segni, che rimandano ad una realtà invisibile. Se, allora, consideriamo l'Eucaristia, è proprio dalla composizione del pane e del vino nella forma del cibo e della bevanda che dobbiamo prendere i primi passi per entrare nel suo mistero. Per questo san Tommaso inizia una sua splendida invocazione eucaristica esclamando: O sacrum convivium! L'eucaristia è un «convito» sacro.

...

“”