Omelia nel patrocinio di San Gregorio Magno

12-03-2004

OMELIA

nel patrocinio di San Gregorio Magno

 

Ricorre oggi, 12 marzo 2004, il XIV anniversario della morte di S. Gregorio Magno, un Papa la cui esistenza e il cui servizio sulla cattedra di Pietro il Martirologio Romano sintetizza con la lapidaria espressione: terrena composuit et sacra curavit. Noi, qui a Manduria, facciamo memoria di questo Santo inaugurando pure, da oggi sino al prossimo mese di settembre, quasi un 'anno gregoriano' durante il quale vogliamo approfondire la comprensione della sua persona, per poterlo imitare e seguire, accrescere la nostra devozione verso S. Gregorio e diffondere il suo insegnamento, per il quale dalla Chiesa è riconosciuto suo Dottore universale.

 

Per questa ricorrenza centenaria ho voluto scrivere una Lettera pastorale che se pure è indirizzata all'intera diocesi di Oria è affidata specialmente a voi, carissimi fratelli e figli di Manduria, che da secoli invocate S. Gregorio come patrono principale della Città e in che in tante forme mostrate di amarlo e di venerarlo, anche trasmettendone il nome ai vostri figli. Ho scritto questa Lettera col desiderio di sostenere il vostro cammino spirituale e nella speranza che il vostro progresso ritorni a mio vantaggio quale intercessione di 'gioia eterna', come abbiamo recitato nell'orazione colletta (ut de profectu sanctarum ovium fiant gaudia aeterna pastorum).

 

Il titolo Servi per amore di Cristo scelto per la lettera pastorale s'ispira all'espressione servus servorum Dei di cui Gregorio amò decorarsi, esprimendo con tale formula non soltanto il dovere dell'umiltà (humilis auctoritas, cfr. In Ez. I,9,12-13) sempre necessaria ad ogni superiore, chiamato alla responsabilità di guidare i suoi fratelli, ma pure la sua volontà di conformarsi a Gesù, che venne non per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita (cfr. Mc 10,45). In questa Lettera ho cercato d'individuare alcuni punti forza della spiritualità gregoriana, illustrandoli con semplicità anzitutto per me, che la misericordia di Dio ha voluto in questa Chiesa di Oria come vostro pastore e 'cooperatore della vostra gioia' (2Cor 1,24), ed anche per voi che amo come figli e fratelli carissimi. Ho richiamato così due capisaldi si questa spiritualità indicandoli con altrettante espressioni, desunte dal linguaggio stesso di S. Gregorio: sospesi nell'amore di Dio e protesi nell'amore per il prossimo.

 

 
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