Omelia nella liturgia eucaristica in ringraziamento per l’episcopato Oritano

18-10-2004

OMELIA

nella liturgia eucaristica in ringraziamento per l'episcopato oritano

1. Esattamente due mesi or sono, il 18 settembre scorso, S.Em. il sig. cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, all'inizio di un incontro privato mi diceva: 'Il Papa ieri pomeriggio ti ha nominato nuovo Vescovo della diocesi suburbicaria di Albano'. Si avviava così un'ulteriore svolta ministeriale non soltanto nella mia vita, ma pure nella storia di questa carissima Chiesa di Oria, che già si raccoglie nella preghiera per domandare al Buon Pastore il dono di un altro Vescovo che, nella continuità della successione apostolica, vegli su di essa, la alimenti con la parola e la formi con il suo esempio (cfr. Pastores Gregis, n. 73). Ecco, dunque, fratelli e figli carissimi, la ragione immediata per la quale noi ci siamo oggi qui radunati: per esprimere un ringraziamento. Un grazie al Signore è elevato anzitutto da me, poiché in questa Chiesa Egli mi ha concesso una famiglia spirituale nella quale essere figlio e dove, al tempo stesso, essere immagine di Lui, Padre nostro. Mi tornano alla mente le parole pronunciate sei anni or sono, a conclusione del rito della mia Ordinazione episcopale: 'Sei tu, Chiesa di Oria, la casa che Dio mi dona' Sei tu la tenda che Dio mi ha innalzato perché mi sia di riparo'. Per tutto questo, dopo sei anni, io oggi rendo grazie al Signore.

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