Omelia nella Messa di Natale

25-12-2002

Omelia

nella Messa della Notte - Natale 2002

 

1. Il Vangelo proclamato in questa notte di Natale (cfr. Lc 2, 1-14) ha esordito in forma solenne: 'Un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra'. Poche parole, ma sufficienti per richiamare alla nostra memoria la situazione storica del popolo ebreo al tempo della nascita di Gesù e per evocare nella nostra mente l'immagine di eserciti armati che, con la forza delle armi e con l'imperio della paura, tengono soggiogato un popolo. Poiché, poi, chi vuole controllare deve fare la conta dei propri sudditi, ecco intervenire un censimento, per tutti identificare e schedare in un grande registro. Una volta che sei 'registrato', tu non hai più un nome, ma sei soltanto uno dell'elenco, un numero per le operazioni di statistica e per i sondaggi (oggi tanto di moda!).

 

Le ultime espressioni della medesima pagina di Vangelo, però, hanno come dipinto sotto i nostri occhi lo scenario un altro esercito, questa volta composto non da esseri umani, bensì da angeli i quali non portano guerra, ma invitano a non temere, a non avere paura. Inaugurano, infatti, la pace sulla terra e ne anche danno il motivo: Dio ama gli uomini. 'Pace agli uomini, perché Dio li ama'.

 

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