Omelia nella Messa di suffragio per tutti i Vescovi, Presbiteri e Diaconi defunti

18-11-2009

Ambedue le letture bibliche che questa sera ci hanno trasmesso la Parola di Dio, hanno una prospettiva escatologica. È l'orizzonte che la Chiesa ci dischiude in questi ultimi giorni dell'anno liturgico, disponendoci a contemplare, la prossima Domenica, la gloria di Gesù Cristo Re dell'universo e poi ad entrare nella prima fase del tempo dell'Avvento. Prospettiva escatologica vuol dire vivere nell'attesa, come di chi guarda in avanti, senza le impazienze inutili di chi s'immagina 'che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro', come rimprovera il Signore prima di narrare la sua parabola (cf Lc 19, 11-28). Dobbiamo, piuttosto, attendere la venuta del Signore con fiducia grande. In questa sorta di apertura di credito verso la promessa di Dio, ciascuno di noi trova lo spazio utile per l'esercizio della propria libertà. Una libertà che il Signore ci offre, perché mostriamo a noi stessi e agli altri che gli siamo fedeli, che non vogliamo sprecare i suoi doni e che, anzi, sappiamo farli fruttificare. Per disporsi al giudizio di Dio, infatti, non basta conservare i suoi doni; occorre impegnarli. Gesù non vuole che i suoi discepoli siano di quelli che una volta assicuratosi uno stipendio, se ne stanno senza fare nulla, oziosi. Egli vuole, piuttosto, che impegniamo i suoi doni e che ci impegniamo in essi. Per questo, anzi, Gesù ci vuole addirittura inventivi, ricchi di fantasia, perfino capaci di arrischiare qualcosa. Abbiamo, infatti, ascoltato: 'Si presentò il primo e disse: «Signore, la tua moneta d'oro ne ha fruttate dieci». Gli disse: «Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città»'.

 

L'ascolto della prima lettura (2 Mac 7, 1.20-31) ci ha riportato ad un momento cruciale della storia giudaica che l'agiografo ci ha narrato con molto pathos e viso senso del dramma. Antioco ha ordinato l'adozione dell'ellenismo e l'instaurazione nel Tempio di un culto sincretistico. Ieri, la prima lettura del Lezionario ci ha presentato l'esempio di Eleazaro...“”