Omelia nella Messa esequiale per la piccola Maria Geusa

16-04-2004

OMELIA

nella Messa esequiale per la piccola Maria Geusa

Prendo la parola con profonda sofferenza nel cuore, con l'animo colmo di pietà e di compassione per la piccola Maria, uccisa nei giorni scorsi a Città di Castello, e di amarezza per quanti, a cominciare dai genitori, ne sono coinvolti più da vicino. Il dolore è stato scaraventato sul corpicino di questa bimba ed ella ne è rimasta mortalmente colpita. Noi ora siamo qui, attoniti nel constatare ciò che riesce a produrre l'oscuramento dell'animo umano. Collocati, però, nella prospettiva della fede cristiana, non abbiamo dubbio che questa bimba adesso è tra le braccia di Gesù. Egli amò e predilesse i fanciulli; per la semplicità e la spontaneità che naturalmente caratterizzano la loro tenera età, li additò come modello per chiunque voglia farsi suo discepolo (cfr Lc 18,15-17). Tra le braccia di Gesù, che otto giorni fa nell'azione liturgica del venerdì santo abbiamo contemplato aperte per amore sulla croce, noi amiamo vedere la piccola Maria.

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