Omelia nella solennità del martire San Pancrazio, patrono della Città e Diocesi di Albano – 12 maggio 2012

12-05-2012

1. L'annuale celebrazione della solennità di San Pancrazio ci vede ancora una volta raccolti nella lode al Signore e nell'invocazione del nostro Patrono, perché egli sia nostro intercessore davanti a Dio e noi a nostra volta, guardando al suo esempio, abbiamo motivo per alimentare la speranza e crescere nella fraterna carità (cfr Lumen Gentium n. 50). La festa ricorre in un anno pastorale durante il quale andiamo approfondendo i temi relativi al Battesimo, il sacramento della fede che fruttifica in una vita santa. Battesimo, Fede e Santità è il trinomio, che in questi mesi ci sta guidando e di esso possiamo vederne un chiaro riflesso nella testimonianza del nostro giovane martire.

Huic puer dum obedit/ Pancratius et accedit/ ad Baptismi gratiam, canta in suo onore un inno medievale: «dando ascolto a Dio, il giovane Pancrazio partecipa della grazia battesimale ». La fede, infatti, è la risposta dell'uomo a Dio, che gli parla; una risposta che San Paolo chiama «obbedienza» (cfr Rm 1, 5; 16, 26). Parola, questa, non facile da spiegare e che, in ogni caso, suppone un «ascolto» interiore, attento, disponibile, intelligente e libero. È un ascolto, che nella storia cristiana ha il suo modello più alto nella Santa Madre di Dio. «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Cosa, dunque, fa Maria? Ascolta Dio, con Dio dialoga e a Dio acconsente, fiduciosa che a Lui nulla è impossibile (cfr Lc 1, 37-38).

Possiamo, dunque, immaginarcelo il giovane Pancrazio, mentre professa la sua fede con giovanile entusiasmo ed è pronto a morire piuttosto che rinnegarla e tradirla. Anche da noi le promesse battesimali, con le sue rinunce e i suoi impegni, richiedono una quotidiana adesione. Di cosa si tratta? «È un 'sì' alla sfida di vivere veramente la vita ' spiega Benedetto XVI -, dicendo il 'no' all'attacco della morte che si presenta con la maschera della vita; ed è 'sì' al grande dono della vera vita, che si è fatta presente nel volto di Cristo, il quale si dona a noi nel Battesimo e poi nell'Eucaristia» (Omelia dell'8 gennaio 2006).

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