Solennità della Dedicazione della Basilica Cattedrale di San Pancrazio e avvio dell’anno pastorale 2023-2024

24-09-2023

La Basilica Cattedrale, che questo pomeriggio ci accoglie per la celebrazione dell’anniversario della sua dedicazione, è il luogo che rende visibile ciò che ci costituisce come Chiesa particolare: il concilio Vaticano II insegna, infatti, che la Chiesa si manifesta anzitutto «nella partecipazione piena e attiva di tutto il popolo santo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il vescovo, circondato dal suo presbiterio e dai ministri» (SC 41). Qui, in questo luogo sacro, diventa allora manifesto che la nostra Chiesa di Albano vive dell’eucaristia, vive della comunione-koinonía verticale con Dio e orizzontale tra noi, vive dello Spirito Santo che è principio di santificazione, di unità e diversità, vive del mandato sempre attuale di Cristo di annunciare il Vangelo, di ripetere i suoi gesti di redenzione e di prenderci cura delle persone che il Signore ci affida sul nostro cammino (cf. Mt 10, 1-15).

Non dimentichiamolo mai: la natura della Chiesa è la comunione e la missione, di cui l’eucaristia è la massima espressione. Attorno all’altare della nostra Cattedrale, ci ricordiamo che Cristo è vivo e presente in mezzo a noi, con il suo sacrificio ci ha redenti e ci invita a far dono anche noi della nostra vita, nel servizio e nella missione, ai vicini e ai lontani. «Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?» (1 Cor 3,16), chiede Paolo ai Corinti con parole piene d’amore e, allo stesso tempo, sollecita anche noi, oggi, a riflettere sul nostro compito ecclesiale, prendendolo sul serio. Noi siamo il campo di Dio, siamo il suo edificio, ma «ciascuno stia attento a come costruisce» (v. 10): sentiamo questo ammonimento di Paolo, questa sera, rivolto a noi. «Ciascuno stia attento a come costruisce»: questo vale per me vescovo, per voi parroci, per ogni battezzato che svolge nella comunità un compito ecclesiale. È possibile, infatti, edificare una comunità su un fondamento diverso da Cristo oppure costruire con materiale scadente. A noi tutti – presbiteri, laici e consacrati – è affidato il compito di partecipare alla costruzione della Chiesa, facendolo con gioia, convinzione e attenzione a come costruiamo. Per quanto è bella e splendente questa nostra Basilica Cattedrale, essa però è costruita solo di pietre materiali e inanimate che rimandano alla Chiesa vivente, formata da pietre viventi: e queste lo siamo tutti noi. Questa Chiesa vivente ha una pietra angolare: Gesù Cristo. È lui il padrone e il maestro di costruzione.