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Stemma del Cardinale
Stemma del Cardinale

Descrizione dello stemma
dell’Em.mo e Rev.mo Signor Cardinale
MARCELLO SEMERARO
della Diaconia di Santa Maria in Domnica
Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi

Secondo la tradizione araldica ecclesiastica cattolica, lo stemma di un Cardinale insignito della dignità arcivescovile è tradizionalmente composto da:
- uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e che contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altro;
- una croce astile doppia, arcivescovile (detta anche “patriarcale”) con due bracci traversi all’asta, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;
- un cappello prelatizio (galero), con cordoni a trenta fiocchi, pendenti, quindici per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1.2.3.4.5), il tutto di colore rosso;
- un cartiglio inferiore recante il motto scritto abitualmente in nero.
In questo caso si è scelto uno scudo rinascimentale di foggia sannitica classico e frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica e una croce patriarcale “trifogliata” in oro, con cinque gemme rosse a simboleggiare le cinque piaghe di Cristo.

Descrizione araldica (blasonatura)
dello scudo del Cardinale Semeraro

“D’oro, alla fascia d’azzurro, caricata da una stella a otto punte del campo e accompagnata da sette fiamme di rosso, quattro in capo e tre in punta, poste in fascia”.
Il motto:

IN SPIRITU SEMINARE
(Gal 6,8)

«Chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà la vita eterna» (Gal 6,8)

Il Cardinale Semeraro, per il proprio stemma cardinalizio, ha mantenuto il motto che ha adottato nel corso del suo ministero episcopale sia in Oria sia in Albano.
Queste parole, che hanno ispirato il ministero episcopale del Cardinale Semeraro a vantaggio del popolo di Dio, per l’edificazione della Chiesa, sono tratte dalla Lettera dell’apostolo san Paolo ai Galati, così commentate da san Tommaso: «In secondo luogo, tratta della semina dello spirito, dicendo: “chi semina nello spirito”, cioè chi ordina il proprio interesse al servizio dello spirito, servendo la giustizia con la fede e la carità, “raccoglierà dallo spirito” secondo la sua condizione. Ora, condizione dello spirito è di essere principio della vita. Gv 6, 64: “Lo spirito è colui che vivifica”. Ma non è principio di qualsiasi vita, bensì della vita eterna, poiché lo spirito è immortale, e perciò “raccoglierà dallo spirito vita eterna”. Prov 11, 18: “Per chi semina la giustizia il salario è sicuro”, poiché non si seccherà mai» (Commento alla Lettera ai Galati, cap. VI, lezione 2).
Questo motto rende lo stemma “agalmonico” o “parlante”: tale definizione si applica agli stemmi che richiamano il nome del possessore o attraverso i simboli scelti o, come in questo caso, per le parole espresse nel motto che sono un palese riferimento al cognome del cardinale, Semeraro.

Interpretazione

L’ornamento esterno caratterizzante lo stemma di un Cardinale Arcivescovo, oltre ai trenta fiocchi rossi pendenti ai due lati dello scudo, quindici per lato, è la croce astile arcivescovile.
Tale croce, detta anche “patriarcale”, a due bracci traversi, identifica la dignità arcivescovile: infatti, nel XV secolo, essa fu adottata come ornamento esterno allo scudo dai Patriarchi e, poco dopo, dagli Arcivescovi. Alcuni studiosi ritengono che il primo braccio traverso, quello più corto, volesse richiamare il cartello con l’iscrizione “INRI” posta sulla croce al momento della Crocifissione di Gesù.
Le sette fiamme richiamano i doni dello Spirito Santo, mentre la stella a otto punte, oltre che riferirsi alle otto Beatitudini evangeliche (Mt 5,3) è anche simbolo della Vergine Maria, piena di grazia e tempio dello Spirito Santo, icona, in cielo, della Chiesa nel suo compimento e, sulla terra, segno di consolazione e di sicura speranza per il peregrinante popolo di Dio.
La stella è posta su di una “fascia” in azzurro, colore simbolo della incorruttibilità del cielo, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.
Il “campo” dello scudo è in oro, il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima tra le Virtù teologali: la Fede, grazie alla quale possiamo attingere all’energia salvifica che lo Spirito ci invia con i Suoi sette doni.

DIOCESI SUBURBICARIA DI ALBANO

Contatti: Tel.: 06.93268401 - Fax.: 06.9323844
E-mail: curia@diocesidialbano.it

Orari: dal Lunedì al Venerdì Ore: 9:00 - 13:00

Orario ufficio Matrimoni:
Lunedì - Mercoledì e Venerdì, Ore 9:00 - 12:30

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