Ti trasformerai in me

Lettera pastorale ai sacerdoti e ai catechisti della Chiesa di Albano a cento anni dal decreto Quam Singulari di San Pio X

In calce la prima parte della Lettera Pastorale del nostro vescovo sull'Eucarestia. In allegato il pdf del primo capitolo nell'attesa della pubblicazione integrale del documento già affidato ai sacerdoti e ai catechisti della nostra Diocesi.

 


 

L'8 agosto di cento anni or sono, per disposizione del papa San Pio X fu pubblicato un decreto col quale, superando e chiudendo precedenti discussioni, si stabiliva di ammettere i ragazzi sia alla Confessione, sia alla Comunione una volta raggiunta l'età detta della discrezione, ossia quando normalmente un ragazzo diventa capace di distinguere il bene dal male e, conseguentemente, seppure in modo corrispondente alla sua giovane età, di esprimere un giudizio. Si ritiene che ciò avvenga attorno al settimo anno di età. Oggi, il nucleo di quel decreto è così recepito dalla disciplina canonica: «Per poter amministrare la santissima Eucaristia ai fanciulli, si richiede che essi posseggano una sufficiente conoscenza e un'accurata preparazione, così da percepire, secondo la loro capacità, il mistero di Cristo ed essere in grado di assumere con fede e devozione il Corpo del Signore» (CIC can 913-914).

Con le sue parole iniziali (Quam Singulari) il documento di San Pio X rimanda al racconto evangelico in cui Gesù mostra la sua predilezione verso i piccoli e rivolto ai discepoli dice: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli» (Mt 19,14). La scena è vivace e ricca di umanità. È da pensare che siano state le mamme a portare presso Gesù i loro figlioli (il vangelo li indica come paidia, ossia bambini piccoli) e Gesù non soltanto li accoglie, ma li indica come prototipi ideali del Regno.

Il valore storico e l'attualità di quel decreto, poi, sono mostrati molto bene in una Nota della Conferenza Episcopale Triveneta pubblicata con la data del 1 giugno 2010. I Vescovi di quelle Chiese particolari hanno voluto così esprimere anche riconoscenza verso un Papa che, nativo di quella terra, prima di giungere sulla Cattedra di Pietro fu prima parroco a Salzano (Ve), poi vescovo di Mantova e, infine, Patriarca di Venezia. Anche noi siamo insieme con loro riconoscenti verso il Santo Pontefice, conosciuto pure come il Papa dell'Eucaristia.

Cosa, però, ci suggerisce quel decreto per il nostro oggi? I Vescovi veneti rispondono che iniziare i bambini all'Eucaristia è molto di più che prepararli alla prima Comunione. È introdurli alla vita cristiana ed ecclesiale; è nutrire la loro vita cristiana con gli atteggiamenti propri della vita liturgica espressi nella celebrazione eucaristica: l'accoglienza fraterna, l'ascolto della parola di Dio, la professione di fede, l'offerta di sé, la disponibilità al servizio.

Ritengo che ciò sia da imprimersi bene nella nostra memoria sì da farne solida base per la nostra prassi d'Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi delle nostre comunità parrocchiali. Su questo, dunque, v'invito a riflettere e a meditare insieme con me.

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06-08-2010