Omelia nella solennità del Corpo e Sangue del Signore, 7 giugno 2012

07-06-2012

1. La Parola del Signore, proclamata e ascoltata in questa solennità del Corpo e Sangue di Cristo mediante le tre letture bibliche dal libro dell'Esodo (24, 3-8), dalla Lettera agli Ebrei 9, 11-15) e il racconto dell'istituzione eucaristica nel vangelo secondo Marco, può avere un punto di raccordo in quest'espressione: sangue dell'Alleanza.

Alleanza è una parola-chiave nella storia della salvezza. Nell'Antico Testamento indica un insieme di legami, una struttura di relazioni, di rapporti che Dio ha instaurato con il suo popolo. Nel racconto dal libro dell'Esodo sembra quasi trattarsi di una parentela di sangue. Dio vuole il suo popolo più che come alleato, diremmo come suo consanguineo. Nel segno del sangue dei giovenchi a Lui offerti come olocausto, Dio riversa la sua vita. Dio la riversa sul suo popolo. Qui già vediamo che amare, scegliere, chiamare siano tutti verbi che, per Iddio, hanno il sapore, il colore, l'odore del sangue: il sangue, che dalla tradizione biblica è identificato con la vita. Quando il popolo è asperso col sangue dell'olocausto, riceve un segno della volontà di Dio di fare comunione con lui. Dio fa alleanza con l'uomo vivendo per lui, donandosi a lui e chiamandolo alla comunione. Potremmo ' ricorrendo all'espressione che Sipporà, la moglie di Mosé usò per lui ' dire che Dio è per il suo popolo uno sposo di sangue (cfr Es 4, 25).

L'autore della Lettera agli Ebrei riprende questi temi per dirci che essi hanno trovato la loro piena verità in Cristo Gesù. Il sangue di Cristo! Sangue: ancora una volta questa parola vuole dirci che c'è una vita donata. C'è vita solo quando c'è dono; Ci sono, poi, doni che danno la vita. Qualcosa del genere accade nelle nostre relazioni umane, quando una mamma e un papà trasmettono la vita, danno la vita ad una loro creatura. Quel dono di vita fa nascere la vita. È un riflesso vero, non illusorio, di Dio che fa alleanza donando la vita; di Gesù che ogni giorno dona sua la vita e, quando è portato sulla croce, non solo non ritira il suo dono, ma lo radicalizza. La vita di Gesù, un dono. Ci ha dato la sua vita con il sangue.

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