Omelia nella veglia pasquale, 12 aprile 2009

12-04-2009

1. Il racconto del Vangelo ha avuto inizio col presentarci tre donne: si tratta di Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome. Sono le stesse che avevano seguito e servito Gesù quand'era ancora in Galilea e che poi erano state ad osservare da lontano la scena della crocifissione e della morte del Signore (cf. Mc 15,40). Cosa intendono fare, adesso? Vogliono compiere per il loro Maestro l'ultimo gesto di pietà e per questo hanno comprato dei profumi e degli oli aromatici con cui ungere e profumare il suo cadavere. Non erano per nulla in grado di pensare ad una risurrezione di Gesù. La sua crocifissione era per loro la fine di una storia e pure di un discepolato. Con quel loro gesto concludevano pure il loro cammino e il loro servizio a Gesù. Ultimo atto: prendersi cura del suo corpo e quindi lasciare che scendesse per sempre il sipario. Secondo l'usanza ebraica di andare al sepolcro fino al terzo giorno, Maria di Magdala e le altre due donne vi si recano anche loro per avere la conferma del reale decesso del loro morto.

Sembra un tramonto! Scende la sera? No. L'evangelista ci dice che, invece, era un inizio: tutto accade di buon mattino. L'evangelista ' secondo un suo stile proprio- torna a dirlo: al levar del sole. Quel giorno, dunque, non era l'ultimo, ma il primo dopo il Sabato! Il Sabato è un giorno ormai superato e comincia la Domenica, comincia una stagione nuova. Tutto ormai sarà nuovo: nuovo il giorno, nuova la creazione, nuova l'Alleanza, nuova la Vita. Il 'nuovo' si sta già facendo strada, come quando la prima luce dell'alba pervade questa nostra bella terra albana. La luce che albeggia fuga le ombre della notte. Le donne ancora non lo sanno. Sono convinte che la morte ha ormai ottenuto la sua definitiva vittoria.

Il Vangelo prosegue col dirci quali erano i loro dialoghi, in quel momento. Le tre donne si domandano: 'Chi ci farà rotolare via la pietra d'ingresso del sepolcro?'. Davanti al sepolcro in cui era stato deposto il corpo di Gesù, infatti, secondo l'uso delle sepolture in quell'epoca, era stata già rotolata una pesante pietra. Si trattava, probabilmente, di una grossa macina circolare, che veniva fatta scorrere in una scanalatura intagliata nel masso. Le domande delle donne creano nel racconto una certa tensione. Chi riuscirà a smuovere quella pietra? Non loro, perché sono deboli...
“”