Omelia per l’ordinazione presbiterale di D. Rocco Erculeo

16-01-1999

OMELIA

per l'ordinazione presbiterale di D. Rocco Erculeo

 

1. 'Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo' (cf 1 Cor 1, 3). Il saluto che attraverso la voce dell'apostolo S. Paolo è stato rivolto a questa nostra assemblea vale indubbiamente per ciascuno, ma questa sera vale anzitutto per te, carissimo Rocco. Nella nostra famiglia di 'chiamati ad essere santi' insieme con quanti, su tutta la terra, invocano il Nome benedetto di Gesù, tu sei ora, in particolare, il 'chiamato'. Giunto a questo punto, puoi esclamare con il profeta: Il Signore mi ha plasmato sin dal seno materno e mi ha mandato per unire a lui il suo popolo (cf Is 49, 5).

Attraverso la voce del vescovo di questa santa Chiesa di Oria, adesso Dio ti chiama al ministero presbiterale e ti domanda, Lui questa volta, dopo le tante offerte della tua disponibilità in questi anni di formazione sino ad oggi, se davvero intendi sostenere, con impegno fedele e con dedizione totale, la crescita nella vita di fede delle sue figlie e dei suoi figli che ti saranno affidati.

Per questa ragione su di te ora si posa lo sguardo di quest'assemblea, nella quale ci sono anche gli occhi commossi dei tuoi genitori, che ti guardano con comprensibile emozione, dei tuoi famigliari e degli amici. Ti guarda con grande attenzione anche il presbiterio diocesano, che tra poco sarà accresciuto dalla tua presenza.

Ma è l'intera chiesa diocesana a gioire per te, lieta di potere finalmente depositare anche nel tuo ministero l'ineffabile mistero della sua maternità. Gaudet mater Ecclesia: gioisce la madre Chiesa, che ogni giorno partorisce al Padre celeste nuovi figli e nuove figlie e tutti li rende tutti fratelli nella vita dell'unico Figlio e nella grazia del medesimo Spirito, donatore di vita.

 

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