Omelia XXXV giornata della pace, Capodanno 2002

01-01-2002

OMELIA

XXXV GIORNATAMONDIALE DELLA PACE

CAPODANNO 2002

1. Siamo venuti a Messa, questa mattina, primo giorno di un nuovo anno, quasi imitando i pastori i quali, come abbiamo ascoltato dal racconto evangelico, 'andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia'. Di più. Questi pastori non si fermarono alla ricerca e al rinvenimento di Gesù, né la loro esperienza rimase un dolce ricordo e una memoria da conservare gelosamente. Mi spiego. Quello del conservare è di sicuro un gesto fondamentale. La Madonna stessa è descritta nell'atteggiamento di chi non dissipa e disperde, ma conserva, custodisce e progetta (cfr Lc 2, 19). E' un ritratto davvero essenziale di Maria, ma non è ancora la descrizione del suo gesto più alto. Quello, infatti, per il quale noi la ricordiamo e la benediciamo di generazione in generazione, è l'averci donato Gesù. Maria è una Vergine-Madre. Vergine, perché accoglie la Parola e Madre, perché la partorisce. Ed ecco che la liturgia di questo giorno eleva un inno a Dio, che nella fecunda virginitas di Maria ha donato agli uomini i beni della salvezza eterna.

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