10 gennaio 2016

“Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera”. Il versetto che conclude questo brano risuona così: “Tu sei il Figlio mio amatissimo, in te io mi compiaccio”. Ascoltando la Parola rischiamo, a volte, di “coprirla” con molte nostre parole e di non lasciarci raggiungere in pienezza dalla sua grazia. Proviamo a starein silenzio, ad abitare e lasciarci abitare da quella Parola, proviamo a gustarne la bellezza e la profondità, e contemplare la Verità che ci viene incontro semplicemente. Tu sei il Figlio mio amatissimo. Questa parola che il Padre rivolge a Gesù la rivolge anche a noi: tu sei figlio mio amatissimo! La radice dell’amore cristiano non è la volontà di amare, ma il credere che siamo amati. Credere che Dio ci ama, indipendentemente dai nostri meriti. Lasciamoci raggiungere nuovamente da questa verità, non permettiamo che finisca nello scaffale del “già lo so”, rischiando che diventi una parola morta, che non dà vita. Tu sei amatissimo, è questa la Verità che cambia la Vita!