10 giugno 2020

Mt5,17-19

 

«Il compimento della legge».

Gesù sembra voler rassicurare i suoi ascoltatori sul fatto che il suo insegnamento non è “eversivo”: «Non sono venuto per abolire la legge ma a darle pieno compimento»(5,17). Le folle lo seguono perché egli parla in modo autorevole. Ma è proprio qui che nascono le prime tensioni con i maestri della Legge poiché questo Rabbì pretende per sé l’obbedienza ela venerazione, la sequela dovute esclusivamente alla Torah;e soprattutto sembra smentire le sue stesse affermazioni quando inizia a dire «voi avete sentito dire (nella Legge)… ma io vi dico». Gesù attribuisce a se stesso quello che nella legge di Mosèè detto a nome di Dio. Inoltre, pone se stesso come punto di riferimento e di arrivo dei suoi insegnamenti. Sono postegià qui le radici della tensione che porterà i capi dellaLegge a dire:«Non ti lapidiamo per un’opera buona ma perché tu che sei uomo ti fai Dio». Ma è proprio questo il punto centrale dell’insegnamento nuovo di Gesù:egli, il figlio di Dio,è il compimento della Legge.