14 marzo 2023

martedì della terza settimana di quaresima

«Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà» (Mt 18,

L’ideale cristiano inviterà sempre a superare il sospetto, la sfiducia permanente, la paura di essere invasi, gli atteggiamenti difensivi che il mondo attuale ci impone. Molti tentano di fuggire dagli altri verso un comodo privato, o verso il circolo più ristretto dei più intimi, e rinunciano al realismo della dimensione sociale del Vangelo. Perché, così come alcuni vorrebbero un Cristo puramente spirituale, senza carne e senza croce, si pretendono anche relazioni interpersonali solo mediate da apparecchi sofisticati, da schermi e sistemi che si possano accendere e spegnere a comando. Nel frattempo, il Vangelo, ci invita sempre a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo. L’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, dall’appartenenza alla comunità, dal servizio, dalla riconciliazione con la carne degli altri. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza.

Non dobbiamo vivere ciascuno per noi, ma ciascuno per tutti i fratelli, nella carità del Signore. (San Luigi Orione)

Preghiera

Vogliamo essere, con Te, Gesù, i rivoluzionari “della tenerezza”. I sostenitori di una fede non spiritualizzata ma incarnata, di una fede che mentre alza lo sguardo verso il Padre che è nei cieli, non smette di tenere la mano dei suoi fratelli terreni. Vogliamo e dobbiamo correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con le sue incalzanti e pressanti richieste che non ammettono proroghe o dilazioni, ma richiedono interventi pronti ed immediati. Donaci, o Signore, la consapevolezza che il credere in Te ci obbliga alla gratuità, al dono, al servizio, alla riconciliazione con ogni uomo. Amen.