15 aprile 2016

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me ed io in lui” (Gv 6,56)

Rimanere in Lui... Che significa? Nel pane eucaristico di cui ci nutriamo, non è Gesù a essere trasformato in noi, ma siamo noi, la nostra umanità a essere trasformata in Lui. L’esperienza dell’incontro di Gesù nell’Eucarestia è l’esperienza più alta dell’amore e dell’unita tra noi e il Signore Risorto. Non è automatico questo incontro, perché è un dono dello Spirito, e neppure un sentimento in cui è coinvolta la nostra sensibilità. Tutto nasce dalla nostra adesione a Dio nella fede, e solo nella fede vediamo Cristo in un pezzo di pane che diventa vita per noi. Dio viene a noi nella misura in cui noi siano capaci di accoglierlo, si fa umiltà, piccolezza perché noi possiamo incontrarlo. Aprirsi al grande mistero dell’Eucarestia è mettersi in ginocchio in atteggiamento di adorazione, per poterci nutrire della sua vita e lasciarci lentamente trasformare, diventare Lui.