16 luglio 2019

Mt 11,20-24

«E chi potrà salvarsi?».
Siamo noi, cosiddetti “credenti”, il nuovo popolo eletto che oggi Gesù rimprovera perché non più capace di vera conversione. Dobbiamo riconoscerlo, la nostra prassi morale e ascetica è, di fatto, molto simile a quella di scribi e farisei: non abbiamo forse fatto anche noi del nostro io l’autore e il protagonista della nostra vita spirituale? Ma i nostri pensieri non sono quelli di Dio e il messaggio evangelico continua a chiederci un rovesciamento delle nostre prospettive religiose. Invochiamo oggi lo Spirito Santo perché ci aiuti a vincere la tentazione di imperniare tutta la nostra vita spirituale sulle nostre opere, pur buone, per aprirci all’iniziativa gratuita e unilaterale dell’amore di Dio Padre.