18 luglio 2016

NEL CUORE DELLAREALTÁ                                                                                Mt 12,38-42

Non è scontato riconoscere Dio nella realtà di ogni giorno. E allora anche noidal Signore «vogliamo vedere un segno». Sì, un segno… un qualcosa che per convincerci debba “scavalcare” la realtà delle cose. Gesù, invece, ci spinge al movimento opposto, a scavare e andare in profondità… a passare dalla ricerca di “altro” al riconoscimento dell’“oltre” di Dio presente. Non altro«segno», dunque, che questo:Giona rimase nel ventre del pesce, il Figlio dell’uomo nel cuore della terra.

Anche per noi è necessario un tempo («tre giorni e tre notti») e una situazione concreta per vedere e riconoscere il senso della realtà che viviamo. Rimanere nelle pieghe della nostra esistenza, rimanere là dove siamo. La vicenda di Giona ci ricorda che solo una fede che attraversa il buio diviene portatrice di salvezza e speranza per il mondo.