21 marzo 2023

IV settimana di quaresima

«Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza» (Ez 47, 1)
A Gesù, si presenta un uomo sconfitto che aveva perso la speranza. Era ammalato di un’altra malattia: l’accidia che lo rendeva triste, pigro. Ma lui, non aveva voglia di guarirsi, non aveva forza. Gesù ha misericordia di quest’uomo e lo invita: «Alzati! Alzati, finiamo questa storia; prendi la tua barella e cammina». A questo punto entrano in gioco altri personaggi: I dottori della legge, i quali gli chiedono: «Ma perché porti questo? Non si può, oggi è sabato». È l’uomo risponde: «Ma tu sai, sono stato guarito!». E aggiunge: «E quello che mi ha guarito, mi ha detto: “porta la tua barella”». Accade quindi un fatto strano: «questa gente invece di rallegrarsi, di dire: “Ma che bello! Complimenti!”», si chiede: «Ma chi è quest’uomo?». I dottori, cioè, cominciano «un’indagine» e discutono: «Vediamo cosa è successo qui, ma la legge… Dobbiamo custodire la legge». L’uomo, da parte sua, continua a camminare con la sua barella, «ma un po’ triste». Ma quell’uomo «quante volte oggi nelle comunità cristiane trova le porte chiuse». Forse si sente dire: «Tu non puoi, no, tu non puoi; tu hai sbagliato qui e non puoi. Se vuoi venire, vieni alla messa domenica, ma rimani lì, ma non fare di più». Succede così che «quello che fa lo Spirito Santo nel cuore delle persone, i cristiani con psicologia di dottori della legge distruggono» (Omelia Santa Marta, 17 marzo 2015).
«San Giuseppe non può non essere il Custode della Chiesa, perché la Chiesa è il prolungamento del Corpo di Cristo nella storia, e nello stesso tempo nella maternità della Chiesa è adombrata la maternità di Maria. Giuseppe, continuando a proteggere la Chiesa, continua a proteggere il Bambino e sua madre, e anche noi amando la Chiesa continuiamo ad amare il Bambino e sua madre»(Francesco, Patris Corde, 5).

Ecco, Signore Tu m’insegni che anche il sabato è stato voluto da Dio perché l’uomo avesse spazio e tempo da dedicare alla gloria del Creatore e al riposo, al bene di noi sue Creature. Aiutami a vivere bene, oggi, la domenica e ogni giorno festivo: sia a lode della Tua gloria e a sereno diffondersi della pace in me, in famiglia, nei luoghi di incontro, di comunicazione, di comunione. Amen.