22 dicembre 2015

O Re delle genti e pietra angolare della chiesa:

vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra.

 

Magnificat”.

Nel canto di Maria si riassume tutta la storia della salvezza, da Abramo in poi, attraverso un rendimento di grazie meraviglioso. Questo èl’atteggiamento fondamentale che alimenta tutta  la fede ebraica,che precede qualsiasi tipo di preghiera e di domanda a Dio e dal quale abbiamo molto da imparare anche noi cristiani. Ringraziare Colui che ci ama gratuitamente e che a nostra volta amiamo non è un dovere, ma un bisogno del cuore. Rendere lode all’Onnipotente per quello che compie in noie intorno a noi è l’espressione massima e più profonda chepossiamo esprimere, cantando la misericordia del Misericordioso,pur essendo creature limitatee al contempo frutto del suo amore creatore. Egli guarda “la piccolezza della sua serva”. Sì, Egli guarda l’umile e la sua misericordia risalta maggiormente là dove trova una creatura piccola, non misera, ma povera, aperta cioè alla grazia e quindi affidata totalmente ad un Amore che la rende fiduciosa e gioiosa.